martedì 27 dicembre 2011

L'architettura del tempio indiano



STILI ARCHITETTONICI


Abbiamo tre stili architettonici per la costruzione dei templi indiani:

-Stile Nagara: questa tipologia la troviamo Nord dell’India ed è caratterizzata da una struttura curvilinea. Un esempio di questo stile è il Tempio Laxmi Narayan Mandir, situato a Delhi:
Questo tempio è stato costruito tra il 1933 e il 1939 da Baldeo Das Birla e venne inaugurato dal Mahatma Gandhi. Il tempio è dedicato Laxmi (dea della ricchezza) e a Narayan (colui che preserva).
L’intero tempio è ornato con sculture raffiguranti scene della mitologia indù. La torre (shikhara) più alta nel tempio raggiunge un'altezza di 165 piedi, mentre le torri ausiliarie raggiungere 116 piedi. Bhavan Geeta è una sala decorata con splendidi dipinti raffiguranti scene della mitologia indiana. Vi è anche un tempio dedicato a Buddha con affreschi che descrivono la sua vita e di lavoro. Il santuario è colorato con affreschi e le icone sono in marmo. Il tempio si affaccia ad Est e si trova su un alto basamento.
-Stile Dravida: questo è tipico del Sud dell’India ed è caratterizzato da una sovrastruttura piramidale; un esempio è il Tempio Kailasanatha


Il tempio Kailasanatha è un monolite colossale con ornature esterne, tutte scavate nella collina. E 'stato costruito durante il periodo di 757 e 773 d.C.
Il tempio Kailasanatha mostra caratteristiche tipiche Dravidian. Un ingresso, una recinzione per Nandi, e una fila di mandapam di fronte al santuario, che è coronato da una vimanam, composta da piani in successione decorati con edifici in miniatura. Il mandapam di fronte al santuario è una enorme sala ipostila con colonne scolpite. Su entrambi i lati del Mandapam Nandi ci sono due obelischi alti 50 piedi come pilastri decorati con sculture fregio. Una galleria munita di colonne che corre lungo la parte inferiore della parete rocciosa, costituisce un passaggio profondo e stretto che circonda il tempio. Tra questa parete rocciosa e il tempio si ha il pradakshinapatha. Lo stretto passaggio il quale sopra ha due piani di sale ipostile e gallerie porticate. Il tempio si estende su una superficie di oltre 60.000 metri quadrati, e la vimanam (torre) si eleva fino ad un'altezza di circa 90 metri. Il tempio di Ellora, Kailasanatha è stato creato da scavo di 400 000 tonnellate di roccia, scelte per brillantezza da parte dei visionari che hanno architettato il piano del tempio. Architetti dal regno meridionale Pallava sono stati richiesti per la creazione di questo tempio.
-Stile Versara: caratteristico dell’India Centrale è una via di mezzo tra lo stile Nagara e quello Dravida. Un esempio di questo stile è il Tempio Chennakesava situato a Somanthapura:




Questo tempio venne costruito da Soma, un dandanayaka, nel 1268 sotto il re Hoysala Narashima III. Il suo desing unico è in perfetta sintonia con le aziende e i terreni agricoli circostanti. Il tempio stesso, in forma stellare, ha tre pinnacoli abbondantemente scolpiti con un comune navranga e sorge su una piattaforma rialzata. I tre sanctum sanctorum un tempo ospitavano gli idoli di kesava, Janardhana e Venugopala. Oggi sono presenti solo gli ultimi due.
-Un’altra tipologia è quella del Tempio villaggio, tipica della zona Sud dell’India.
Un esempio di questo tipo è il Tempio Kailash, questo è scavato nella roccia ed è stato progettato per ricordare il monte Kailash, la dimora di Shiva; la sua costruzione risale nel VIII° Secolo dal re Rashtrakuta Krishna I.
Il tempio venne costruito partendo dalla parte alta della roccia, in modo da formare una struttura monolitica di 200.000 tonnellate di pietra, suddiviso in 34 grotte. Lo schema del tempio Kailash è sostanzialmente diviso in quattro parti principali: il corpo del tempio stesso, il corridoio d'ingresso, un santuario intermedio Nandi e il chiostro che circonda il cortile. Un tempo vi erano dei ponti in pietra che collegavano i colonnati del cortile alla struttura centrale del tempio. Il Tempio è scolpito con nicchie, intonaci, finestre così come con delle immagini di divinità, mithunas e altre figure.





TEMPIO GRECO E TEMPIO INDIANO


In India i primi tempi copiarono la capanna indigena; scavati nelle grotte, i tempi obbedirono a due tipologie: il caitya, vero luogo di culto, formato da una sala rettangolare con abside, portale a forma di ferro di cavallo e volta a botte, il vihāra, piuttosto un luogo di soggiorno e di riunione dei monaci, nel quale, vicino alla sala rettangolare, si aprivano le celle. Nella religione induista il tempio prese poi la forma di un'edicola culminante a forma di torre, formata da terrazze piramidali, o delimitata da verticali incurvate, o con i due stili mescolati. In ulteriori sviluppi il tempio indiano prese sempre più l'aspetto di una vera chiesa. Il tempio greco assume diverse forme a seconda del periodo e a seconda dei tre ordini per l’architettura templare (dorico,ionico e corinzio). Il tempio greco è sempre orientato est-ovest, con l'ingresso aperto verso est. Sulla superficie superiore (stilobate) di una piattaforma, sopraelevata rispetto al terreno circostanze, per mezzo di pochi gradini (crepidine), si elevava la struttura del tempio, caratterizzata dalle colonne. La disposizione delle colonne determina la classificazione dei tipi di pianta del tempio greco. Una caratteristica comune tra questi due templi, greco e indiano, è la presenza di una cella nella quale si trovava la statua della divinità alla quale era dedicato il tempio; nel tempio indiano questa cella prende il nome di Gabhagriha mentre in quello greco prende il nome di oikos, più in particolare naos. Inoltre in entrambe le culture il tempio ha una funzione sia religiosa che sociale.

Eliza Zilly

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