lunedì 19 dicembre 2011

VisioniAlternative: Harold & Maude (1971)



 20 dicembre 1971- 20 dicembre 2011

Esattamente quarant’anni fa usciva nei cinema americani “Harold and Maude” di Hal Ashby. Se non ne avete mai sentito parlare, non dovete chiedere al pubblico di allora, perché il film fu un flop e probabilmente nessuno o quasi ne parlò. La consacrazione di quest’opera straordinariamente audace e moderna è giunta solo negli anni, nel corso dei quali ha guadagnato un folto pubblico di estimatori che ne hanno fatto un vero e proprio “cult” underground. Una piccola perla cinematografica che aspetta solo di essere riscoperta, anche e soprattutto dal pubblico italiano.

Stiamo parlando semplicemente di una delle più belle commedie di sempre, una delle storie più strambe, surreali, poetiche, commoventi e divertenti mai raccontate. La storia dello stravagante rapporto di amicizia-amore tra il ventenne Harold, giovane ricco e stralunato e l’ottantenne Maude, arzilla vecchietta piena di risorse ed entusiasmo. Lui è un ragazzo complessato, oppresso da una madre invadente e rigidamente ingessata, con una patologica attrazione-ossessione per la morte. Trascorre tutto il suo tempo a inscenare finti suicidi per impressionare (invano) la madre, recandosi ai funerali di sconosciuti e guida un carro funebre accuratamente scelto e recuperato da una vecchia rimessa. È proprio ad un funerale che Harold incontra per la prima volta Maude. Anche lei ama assistere ai funerali per “celebrare la morte come parte dell’infinito ciclo della vita”. Maude ama profondamente la vita in tutti i suoi aspetti e vive al massimo ogni momento all’insegna di un gioioso e spregiudicato anticonformismo. Guida auto che ruba per la strada senza patente, trascorre il tempo contemplando lo spettacolo della natura o di un palazzo che viene demolito, canta e balla senza inibizioni. Con lei Harold imparerà a vivere per la prima volta e in lei troverà la sua “anima gemella”.

L’amicizia tra i due si può meglio definire un rapporto di profonda intesa tra spiriti affini che sfocia alla fine in un amore che rappresenta una sfida deliberata a ogni convenzione e regola sociale. Ed  è proprio qui che sta il messaggio di “Harold e Maude”: il film ci invita a liberarci a poco a poco delle stupide e noiose regole, convenzioni e principi imposti dalla società e dal mondo “normale” per vivere pienamente all’insegna della propria creatività e delle proprie eccentricità. E pian pano l’atmosfera stralunata e surreale nella quale ci immergiamo con i due protagonisti diventa consueta, accettabile e desiderabile in confronto alla piattezza, alla banalità e alla grigia apparenza del mondo “normale”, incarnato dalla madre di Harold, perfetto stereotipo di una società benestante e benpensante che si trastulla in occupazioni mondane costruendosi attorno una tomba di finta rispettabilità. Harold e Maude sono veramente vivi e liberi e per questo così lontani e incomprensibili per il mondo istituzionale. In questo senso resta nella storia la scena in cui si susseguono uno dopo l’altro la madre, lo psichiatra di Harold, lo zio Victor ufficiale dell’esercito e il prete nell’esprimere in maniera ripetitiva e stereotipata il proprio disgusto e la propria disapprovazione all’annuncio di Harold di voler sposare Maude, con la quale il regista rivolge compiutamente il suo sberleffo ad ogni forma di autorità, ai quattro pilastri della società borghese (la famiglia, la scienza/psichiatria, l’esercito e la religione). E poco importa se alla fine i piani del giovane non troveranno d’accordo Maude, quel che conta è che l’Harold che esce da questa esperienza è uomo e non ha più bisogno di morire (per finta) per sentirsi vivo …

Il film rivela chiaramente la vicinanza (più ideologica che non anagrafica) del regista ai movimenti di controcultura e contestazione degli anni ‘60- ’70 (molto attuale per l’epoca la critica al militarismo americano attraverso la grottesca caricatura di Zio Victor), ma esprime anche una critica tagliente nei confronti delle nuove generazioni, rappresentate in una condizione di “Impasse esistenziale”, incapaci di dare una forma compiuta alla loro vita, a differenza di Maude che ha vissuto gli orrori della guerra e che si gode ogni momento di felicità che la vita offre. Anche in questo caso, una tematica più che attuale.

“Harold e Maude” è molto più di una commedia e di una storia d’amore, è un’opera che colpisce e fa innamorare per la sua spiazzante modernità, per le battute fulminanti, perché è un film che sprizza anticonformismo da tutti i pori e riesce a commuovere e a far riflettere ma al tempo stesso fa venire le lacrime agli occhi dalle risate (esilaranti il dialogo tra Maude e il poliziotto in motocicletta e le varie messinscene orchestrate da Harold per dissuadere le malcapitate pretendenti scelte dalla madre). In breve non c’è una scena che non si distingua per originalità e arguzia. Aggiungeteci una regia impeccabile e una serie di inquadrature innovative che accentuano l’atmosfera straniante della pellicola (d’altronde il buon Ashby, pur avendo avuto la sua parte di successo, rimane uno dei talenti più sottovalutati espressi da Hollywood). E ancora un’interpretazione straordinaria dei due protagonisti (Ruth Gordon, Premio Oscar come miglior attrice non protagonista per “Rosemary’s baby” di Polanski, qui nella sua ultima interpretazione, e il quasi esordiente Bud Cort, che nonostante abbia avuto una discreta carriera rimarrà sempre il pallido Harold dallo sguardo allucinato) che danno vita a due tra i personaggi più teneri e buffi di sempre. E infine una strepitosa colonna sonora firmata da Cat Stevens (con due brani inediti composti per il film, “Don’t be shy” e “If you want to sing out, sing out”). Non vi ho ancora convinto che questo è un “cult movie” con la C maiuscola assolutamente da non perdere?

Di solito si dice che un capolavoro è tale perché rimane attuale a distanza di tanti anni. Per me questo film è ancora oggi troppo avanti nonostante i 40 anni suonati …


/Fabio/


Qui trovate alcune immagini del film (alcune inedite e mai inserite nella versione finale) con il sottofondo del brano "If you want to sing out, sing out" richiamato più volte nel corso del film : http://www.youtube.com/watch?v=5mz3TkxJhPc
 e qui due scene tra le più famose e significative: http://www.youtube.com/watch?v=gDdjI1-x1l4            
 E infine i due brani di Cat Stevens che racchiudono il significato del film: 

 

4 commenti:

  1. Grazie per i commenti... maui e ely aiutateci a diffondere il verbo di Harold e Maude mi raccomando! ;D

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  2. Che bella recensione… diffondiamo sempre il verbo…
    Harold e Maude è da quando avevo 15 anni il mio film preferito.

    In Harold and Maude c'è tutto ciò che serve. Al cinema e nella vita.
    Attori, attrici, regia, fotografia e ambienti in stato di grazia.
    Si ride moltissimo e si piange, ma di felicità. Si ascolta musica meravigliosa di Cat Stevens.
    Si corre spericolatamente sulle strade, a bordo di carri funebri e motociclette.
    Si impara a suonare il banjo. E a cantare.
    Si sfottono, nell'ordine: la morte, i preti, i funerali, i genitori conformisti, l'educazione borghese, la ricchezza, i fidanzamenti combinati, la polizia, la psicanalisi, l'esercito, la guerra, la vecchiaia.
    Maude ha 80 anni ma non è vecchia.
    Harold è pieno di giovinezza, tristissima.
    Ci si ricorda del razzismo e del nazismo, e ciononostante della forza della vita, dell'umanità e della natura. Della semplicità e facilità del vivere felici. Ci sono arte (Maude posa nuda per uno scultore!), fantasia (splendidi finti suicidi di H.) e inventiva (M. ha costruito un marchingegno che diffonde gli odori: neve, metropolitana, e molti altri).
    Ci sono il disarmante coraggio dell'uomo e l'incondizionato e concreto amore per la natura (rapiamo gli alberi alla città per salvarli, urliamo al vento, rotoliamoci giù dal prato). I girasoli e gli uccellini.
    Il dolce insegnamento a chi ne ha bisogno: vivi, vivi, vivi!
    E amore, senza barriere. Amore com'è, come viene. Sesso. Complicità. E il diritto di scegliere il momento della propria morte. La fermezza della decisione, nonostante.
    Il non attaccamento materiale alle cose, nemmeno ad un oggetto simbolo d'amore, un anello, lanciato in mare così saprò sempre dov'è.
    Nella scena finale, poi, c'è tutto. Tutto. La capacità di liberarsi delle cose che ormai hanno vissuto il giusto, anche le più meravigliose, come Maude, di cui Harold custodirà per sempre l’anima.
    La possibilità di vivere felici.
    Anche da soli.
    Per tutte queste meraviglie è il mio film preferito. Da sempre e per sempre.
    Altri, moltissimi altri, sono amatissimi. Indispensabili. Di una bellezza e profondità senza fiato. Il cinema è luogo di felicità.
    Ma questo è Harold and Maude.

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