giovedì 5 gennaio 2017

Tatuaggi, Eros e Thanatos: cronache del mio viaggio in una Parigi di carta e sogni nel cassetto. Le cabinet Masson

Con l'anno nuovo ho deciso di spiegare perché da poco meno di 48 ore questa foto troneggia sul salvaschermo del mio cellulare.


A voi di certo non interessa perché fino a dieci secondi fa non avevate nemmeno idea che io esistessi, che questa foto esistesse e che fosse sullo sfondo del mio telefono. Ma oramai non riesco più a trattenere la voglia di scriverne, tanto più che l'ho (quasi) promesso a una persona. Eppure, più che un dovere, per me è un piacere parlare del libro Le cabinet Masson di Cristian Borghetti.

La foto incriminata richiama l'accattivante copertina di questo romanzo, che appassiona dalla prima all'ultima pagina. Forse perché ambientato in quella Francia che da quando avevo 11 anni mi ha sedotto completamente. Forse perché parla di tatuaggi, un mondo a me interamente estraneo. O forse perché Cristian è un vero talento della scrittura, nonostante lavori in tutt'altro settore. Non so dirvi perché è successo; fatto sta che io, che ormai da diverso tempo non riuscivo più a leggere libri che non fossero testi scolastici, ho letto il bellissimo romanzo di Cristian in un battibaleno.

Quel titolo in francese aveva già catturato la mia attenzione la scorsa estate, quando l'in gambissima Assessora alla cultura aveva organizzato un evento a base di arte, visite culturali e presentazioni di libri di autori locali. Io ho seguito per lavoro quella di una raccolta di poesie, mentre dall'altra parte del paese si discuteva di Le cabinet Masson. Con rammarico ho dovuto sceglierne una escludendo l'altra, poi il tran tran quotidiano ha preso il sopravvento e non ci ho più pensato. Quel dommage... Ma non sapevo che circa due mesi dopo avrei finalmente avuto modo di recuperare l'occasione perduta.

L'autore del romanzo era tra i relatori di una serata in biblioteca e moderava la presentazione dell'ultimo libro di un suo amico. Io ero stata incaricata dalla mia redazione di stendere un articolo sull'iniziativa. E anche se il mio pezzo non lo riguardava direttamente, circa una settimana dopo l'incontro Cristian mi ha voluto fare omaggio di una copia di Le cabinet Masson. Non ci credevo! Proprio quel romanzo che tanto mi aveva incuriosita pochi mesi prima! Senza saperlo mi aveva fatto un regalo graditissimo. E poi non è da tutti un gesto così generoso.

Lo scrittore lecchese Cristian Borghetti
Così in men che non si dica ho divorato il suo libro. Non mi ha deluso neanche per un attimo, benché non sia come lo avevo immaginato la scorsa estate. E di certo ha soltanto aumentato in me l'ardente voglia di andare a Paris, scrigno di tutti i miei desideri. Di pagina in pagina mi sono follemente aggrappata alla vita di Delacroix, il tatuatore protagonista del romanzo, e ho sognato a occhi aperti di essere anche solo per un istante Iman, bellissima modella su cui l'artista si accinge a creare il capolavoro che di certo lo consacrerà nell'olimpo dell'arte del tatuaggio. Se solo non fosse per un piccolo imprevisto che rovescia completamente le aspettative di Bastien: Iman perde la vita prima che lui possa completare l'opera. E da quel momento inizia una parabola discendente che si risolve nel peggiore dei modi per Delacroix.

Un vortice di emozioni vi catapulterà nel pericoloso, sensuale e artistico mondo di Bastien, pardon, Cristian Borghetti se anche voi, come me, avrete la fortuna di leggere Le cabinet Masson. E dire che avevo deciso di andare alla presentazione del libro di poesie...

 Roby <^>