martedì 13 dicembre 2011

Warhammer 40k: Space Marine


Dunque ecco qua la mia prima recensione. Partiamo subito con un titolo recente e dal gameplay semplice ed immediato.  Sviluppato da Relic Enterteinment e pubblicato da THQ questo Space Marine non brilla certo per originalità di gameplay. Si tratta di un classico sparatutto con visuale in terza persona come vanno di moda da qualche anno a questa parte (qualcuno ha detto gears of war?). Niente di nuovo sotto il sole dunque, gli elementi di gioco sono i soliti, si avanza attraverso livelli tridimensionali ben disegnati anche se piuttosto lineari massacrando qualsiasi cosa si muova e non abbia addosso un’armatura corazzata blu. Alla lunga potrebbe anche diventare noioso ma per fortuna non è questo il caso. Il giocattolo di Relic fa di questa sua immediatezza il punto di forza e massacrare orki non è mai stato cosi divertente, il set di armi è ampio e si va componendo durante la partita, ogni tanto infatti il nostro soldatino blu troverà per strada delle capsule contenenti nuovi e mirabolanti strumenti di morte oppure nuove corazze e cosi via: si passa dal classico fucile mitragliatore fantascientifico al fucile laser piuttosto che alla pistola al plasma Si possono trasportare fino a quattro armi da fuoco contemporaneamente, più una da mischia, e qui viene il bello. 
 

Il pacchetto di armi da corpo a corpo presente nel gioco è fenomenale dal semplice coltello alla mirabolante spada a catena (una vera e propria spada con lama a motosega) all’ascia bipenne  fino al potentissimo martello tuono. Il corpo a corpo è una componente molto importante e molto curata, i pelle verde infatti sono sempre e comunque in sovrannumero, una vera e propria orda senza fine, inutile dire che trovarsi a corto di proiettili è una costante, perlomeno giocando a livello di difficoltà dal medio in su, inoltre essendo piuttosto scarsi in quanto a mira i nostri simpatici amici tendono a caricare e a questo punto la vostra fedele arma da corpo a corpo vi può solo essere utile.  Gameplay classico quindi come si è detto ma realizzato con grande cura, una nota di merito va al passaggio da armi da fuoco a corpo a corpo, veramente intuitivo. Non manca poi qualche chicca come le sezioni col jet pack stile morte dall’alto, che non vi descriverò per non rovinarvi la sorpresa.

Detto ciò passiamo alla grafica, niente di eccezionale per quanto riguarda i dettagli delle textures, come ci hanno abituato oramai quasi tutti i titoli sviluppati su console, textures pulite senza troppi fronzoli ma funzionali. Massimo dei voti invece per quanto riguarda le animazioni e i modelli poligonali, sia gli orki che gli space marine si muovono  e combattono in modo molto fluido, inoltre il motore grafico permette di muovere un numero di modelli veramente alto contemporaneamente senza subire perdite di framerate. Buonissime anche la animazioni facciali, molto naturali e fluide. Insomma una grafica pulita funzionale e non troppo pesante e bella da vedere, niente di eccezionale ma di sicuro un buon lavoro. Una menzione particolare va all’occhio di riguardo usato per le scene cruente, il gioco ne è intriso e sono realizzate veramente bene, tanto che realizzare delle combo particolarmente sanguinarie è l’unico modo per recuperare vita, il tutto ovviamente con una tavolozza di colori molto fumettosa che ricorda parecchio quella usata per le miniature del gioco da tavolo.

Fin qui un titolo come ce ne sono a bizzeffe sul mercato, e francamente sotto questi due punti di vista ne girano anche di migliori, e allora perché acquistare proprio il lavoro di Relic? Beh prima di tutto perché sfrutta una licenza che dire che si presti a un gioco del genere è riduttivo. Per quelli che non sanno cosa sia Warhammer 40.000 stiamo parlando del gioco di strategia di miniature più venduto al mondo probabilmente, e vi consiglio caldamente di farvi un giro qui: http://www.games-workshop.com 

In breve ci troviamo in un futuro lontano quanto oscuro, il quarantunesimo secolo non è certo un tempo da mammolette, orde di alieni minacciano l’imperium del genere umano assieme alle preponderanti forze del caos. Unico baluardo dell’Imperium sono gli Adeptus Astardes, gli space marine, guerrieri modificati geneticamente che non invecchiano non si ammalano e che passano la loro eterna esistenza laddove la battaglia è più cruenta. Nel gioco di Relic ci troviamo ad interpretare per la precisione il ruolo del Capitano Titus degli Ultramarine. Che assieme alla sua divisione è stato distaccato su Graia, enorme pianeta fabbrica di armi per l’imperium, che è stato recentemente attaccato dagli orki, razza aliena che ricorda molto da vicino la sua controparte fantasy. Enormi rozzi e verdi sono potenti quanto stupidi e si riproducono a una velocità spaventosa.  Detta cosi sembra una classica trama da fantascienza di serie B, e invece no, le ambientazioni  in cui ci si trova a camminare sono curate nei minimi dettagli e riescono a rendere perfettamente l’idea alla base del gioco, i personaggi sono caratterizzati ottimamente ognuno con il suo proprio carattere e le sue idee. Non mancano i colpi di scena giocati piuttosto bene anche se un pochino telefonati. Infine l’epicità che permea l’intera storia non può fare a meno di incollare allo schermo e far spingere l’acceleratore fino alla fine che ve lo anticipo non delude per niente.

In definitiva Warhammer 40000: Space Marine è un gioco come tanti sotto tutti gli aspetti tranne uno, che però va a sorpassare tutto il resto, semplicemente non si vedeva uno sparatutto con una trama scritta cosi bene da tantissimo tempo. Se a questo aggiungete il fatto che il suo gameplay sarà pure classico ma è realizzato perfettamente e non annoia per niente, anzi diverte e parecchio, beh non so come potete fare a meno di giocarvelo.

Paolo Gabbiani

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