martedì 11 ottobre 2011

Introduzione alla Bohème, un modo di vivere e concepire l'arte

«La Bohème non è una razza nata oggi ; è esistita sempre e può rivendicare illustri origini» , afferma Henri Murger in Scènes de la vie de Bohème.
La vita di Bohème , unendo fascinose seduzioni a terribili condizioni di miseria , ha infatti attratto numerosi artisti (e presunti tali) sin dalla notte dei tempi : dai rapsodi greci ai menestrelli medievali , anime girovaghe per amore dell’arte , fino alle più recenti correnti beat e punk.
Eppure proprio nel XIX secolo si diffonde il mito dell’artista bohémien , che vive di Arte e nobili ideali ma non ha che pochi spiccioli nelle tasche bucate del suo unico paio di calzoni , che sperpera nei caffè parigini in bevande alcoliche. Nella società del Secondo Ottocento , dominata dal perbenismo borghese e dal Positivismo , infatti , l’artista con la A maiuscola, quello davvero chiamato dall’Arte , non può che diventare un emarginato. Egli si oppone con tenacia e provoca la classe dominante , quella borghesia da cui spesso proviene , che gli sembra falsa , ipocrita e banale, e spera che i suoi ideali , le “ali da gigante” dell’albatros di Baudelaire, possano un giorno o l’altro essere restaurati.
Dunque non si tratta solo di artisti dilettanti attratti da una vita errabonda dedita ai vizi, che diventa più un capriccio che una necessità; i veri Bohèmes sono una “razza di sognatori , gente entusiasta cui la vista di un capolavoro basta a infondere la febbre” e che fonde il coraggio, che è la “virtù dei giovani” , alla speranza, che è il “ milione dei poveri ”.
Forse quello dei Bohèmes è un eroismo insensato , che spesso ha portato a morti precoci per consunzione ( basti pensare a Baudelaire , morto a 46 anni, o Emilio Praga, morto addirittura 36 anni ). Ma nessuno più di loro ha saputo unire Arte e Vita , scalpore e idealismo, maledizione e genialità. E’ infatti Baudelaire l’autore di quel “libro atroce”, “I fiori del Male”,che ha segnato la nascita della poesia moderna. E Henri de Toulouse-Lautrec ha permesso la diffusione di una nuova forma d’arte, il manifesto. La fama,dunque, è arrivata per quasi tutti i Bohèmes più talentuosi. Rigorosamente postuma

Vi invito tutti ad approfondire le creazioni artistiche di questi poeti e pittori, che incarnano un ideale di vita secondo me molto attuale, non certo perché sia giustificato il ricorso ai paradisi artificiali, ma perché tuttora chi crede veramente nell'arte si trova di fronte a una società che spesso mette da parte la qualità e il vero talento per adottare soluzioi di comodo. Pensateci su e ditemi se condividete o meno. Roby<^>

6 commenti:

  1. E questo quando l'avresti scritto??? Bellissimo comunque!!!!

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  2. Grazie! Risale ormai a quattro anni fa, quando, accostandomi a Baudelaire per la prima volta, ho capito quanto sia importante difendere la vera arte contro i pregiudizi sociali e il conformismo. Come afferma anche D.H. Lawrence, il presupposto per ogni opera d'arte è la sincerità; se questa manca per adattarsi a convenzioni trite e ritrite, l'opera suonerà falsa, perché mero esercizio retorico e stilistico privo di un contenuto significativo. Ma approfondirò tutto questo più avanti ;) Roby<^>

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  3. Beh, se si parla di poeti "ribelli" non posso far altro che fare pubblicità alla mia tesi, o meglio all'antologia "Petriolio e assenzio" (a cura di Giuseppe Iannaccone, in caso ti interessasse a laurea finita te lo presto)sui poeti minori del secondo Ottocento italiano. Qualitativamente siamo ad un livello molto più basso di Baudelaire, bisogna dirlo, però la versione italiana della bohème si trova proprio nelle opere di questi autori semi-sconosciuti (Praga e Tarchetti a parte).
    Chiara

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  4. Benissimo Chiara, non vedo l'ora di avere un tuo intervento a riguardo, sarei davvero felice di averti come collaboratrice! Attendiamo di sapere queste benedette date di laurea allora ;) Così basterà che mi invii l'articolo a uomomediocre@gmail.com e lo pubblicherò col consenso degli altri amministratori ;))) Che ci sarà di sicuro!!Roby <^>

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  5. Les poètes maudits,"Les fleurs du mal",bellissima questa parte della letteratura francese.

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  6. BENE. MOLTO BENE. MI PIACE QUELLO CHE HO LETTO. DIREI CHE, COME IERI, ANCHE OGGI QUESTO PAESE HA BISOGNO DI QUESTE FIGURE PIù DI QUANTO ESSI ABBIANO BISOGNO DI TUTTO CIò CHE LI CIRCONDA.

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