mercoledì 13 giugno 2012

A RITMO DI MUSICA: GLI INNI DELLE NAZIONALI PARTECIPANTI A EURO 2012

ITALIA
Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come "Inno di Mameli" e "Fratelli d'Italia", fu scritto nell'autunno del 1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, di sentimenti liberali e repubblicani, tanto che aderì al mazzinianesimo e partecipò attivamente alle guerre contro gli austriaci e alla causa risorgimentale. L'inno fu musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro.
L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell'unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani - e non alla Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria.
Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenisse l'inno nazionale della Repubblica Italiana.

Il riferimento alla cultura e alla storia romana è presente sia nella prima strofa, in cui si parla di Scipione l'Africano, sia nel refrain: la coorte era infatti la decima parte della legione romana. Ma vengono anche rievocati episodi della storia medievale e moderna: la Lega Lombarda, che si distinse nella bataglia di Legnano contro il Barbarossa; i Vespri Siciliani, rivolta scoppiata contro gli Angioini a Palermo; e infine, il riferimento alla spartizione della Polonia tra Austria e Russia, che spinse Mameli a sentirsi affratellato a questo popolo oppresso come l'Italia. Inoltre il poeta parla di Balilla: sebbene non accertata storicamente, la sua figura rappresenta il simbolo della rivolta popolare di Genova contro la coalizione austro-piemontese. Dopo cinque giorni di lotta, il 10 dicembre 1746 la città fu finalmente liberata dopo mesi di occupazione austriaca. 


Il testo dell'Inno nazionale 

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Per ascoltare l'inno italiano: http://www.youtube.com/watch?v=o8Tqj38ZThg


CROAZIA
Lijepa naša domovino, o Lijepa naša è l'inno nazionale della Croazia.
L'inno fu scritto dal poeta Antun Mihanović poco prima del 1835 e divenne divenne l'inno dei croati nel 1891. La musica dell'inno è stata composta da Josip Runjanin. Era un ufficiale austro-ungarico di nazionalità serba simpatizzante per i croati. A causa della sua origine la sua figura oggi tende ad essere minimizzata. Una curiosità: la parte centrale dell'Inno del Regno jugoslavo comprendeva l'inno serbo, l'inno croato e l'antico inno sloveno.
Il canto divenne l'inno ufficiale della Repubblica nazionalista di Croazia al tempo degli Ustascia di Ante Pavelic. Per tale motivo nella Repubblica di Jugoslavia venne proibito. Successivamente con l'indipendenza divenne inno della Repubblica di Croazia.


Testo
Lijepa naša domovino
Lijepa naša domovino,
Oj junačka zemljo mila,
Stare slave djedovino,
Da bi vazda sretna bila!
Mila kano si nam slavna,
Mila si nam ti jedina,
Mila kuda si nam ravna,
Mila kuda si planina!
Teci Dravo, Savo teci,
Nit' ti Dunav silu gubi,
Sinje more svijetu reci:
Da svoj narod Hrvat ljubi!
Dok mu njive sunce grije,
Dok mu hrašće bura vije,
Dok mu mrtve grobak krije,
Dok mu živo srce bije!
 
Traduzione italiana
Oh, Bella nostra patria
Oh, Patria nostra bella,
O terra cara ed eroica,
Terra degli avi, di antica gloria,
Che tu certamente sempre sarai felice!
 
Cara, a noi sei quanto gloriosa,
Cara, a noi sei tu sola
Cara, dove a noi sei piana,
Cara, dove a noi sei montagnosa
 
Scorri, Sava, Drava Scorri!
 
E tu anche, Danubio, non perdere forza!
Mare blu profondo, dillo al mondo!
Che il Croato ama il suo popolo!
 
Finché a lui terra arata il sole riscalderà,
Finché a lui le querce la bora sferzerà!
Finché a lui i morti la tomba coprira!
Finché a lui vivo il cuore sarà!
 
Per ascoltare l'inno croato: http://www.youtube.com/watch?v=W0Mge3EOnbE
 

          Roby<^>

 

 


 

 
 


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