La storia
dell'inno nazionale russo è piuttosto travagliata e complessa.
Inizialmente la Russia non aveva un inno vero e proprio: alcuni
studiosi sostengono che si trattasse della versione russa di God
save the king,
inno nazionale inglese. Nel 1833 lo zar Nicola I decise dunque di
commissionare a Vassily
A. Zukovskij
l'incarico di scrivere un inno, Боже,
Царя храни (Dio
salvi lo Zar) su musica di Aleksej
F. Lvov.
Questo fu l'inno nazionale della Russia zarista fino al 1917, quando per i noti eventi rivoluzionari, una melodia composta nel 1871 dall'operaio Pierre Degeyter con le parole di Eugène Pottier venne adottata dal neonato governo bolscevico come inno dell'Unione Sovietica.
Nel 1942, quando la popolazione russa doveva resistere all'invasore nazista, Stalin decise che la musica e le parole dell'inno nazionale dovessero avere un carattere più patriottico, dunque il 18 giugno 1943 furono convocati una ventina di poeti e compositori per realizzare un inno immortale e una musica facile da capire, espressiva. Gli autori dei versi, però, non furono scelti fra i presenti: a vincere la gara furono il ventinovenne Sergej Vladimirovič Michalkov, poi padre dei noti registi cinematografici Nikita Mikhalkov e Andrej Konchalovsky, e il poeta Gabriel El-Registan, pseudonimo di Gabriel Arkadevich Ureklyan, all'epoca impegnati nell'esercito come reporter di guerra. I loro versi, "aggiustati" in alcuni punti da Stalin, vennero adattati alla musica composta come Inno del Partito Bolscevico nel 1939 da Alexander Alexandrov, il fondatore della banda e del corpo di ballo dell'Armata Rossa, e riscritta per l'occasione. L'inno fu presentato a Stalin nell'estate del 1943 e dal 1° gennaio 1944 fu ufficialmente adottato dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
La morte di Stalin, il cui nome ricorreva in alcuni versetti dell'inno, fu seguita da una lunga parentesi durante la quale esso venne eseguito solo nella versione strumentale fino al 1977 quando, con Brezhnev, segretario del PCUS, si apportarono modifiche ai versi considerati politicamente inaccettabili.
Con la caduta dell'URSS, avvenuta nel 1991, il presidente della repubblica federativa di Russia Boris Eltsin, impegnato nell'opera di smantellamento di tutti i simboli riconducibili al passato comunista, decise di sostituire il vecchio inno di Alexandrov con una non entusiasmante melodia di Michail Glinka, composta negli anni trenta del XIX° secolo e già conosciuta con il titolo Canzone patriottica. Nonostante diverse proposte succedutesi nel corso degli anni, la musica di Glinka però restò senza parole - e anche senza l'approvazione della Duma.
Nel dicembre del 2000 il nuovo presidente Vladimir Putin recupera le note del vecchio inno sovietico, la bandiera rossa - divenuta simbolo delle Forze Armate -, l'aquila zarista, e l'ormai ultraottantenne Serghej Michalkov, a cui viene dato l'incarico di riscrivere le parole dell'inno. Stavolta la Duma esprime il proprio consenso e dal 1° gennaio 2001, l'orecchiabile motivo di Aleksander Alexandrov torna a risuonare come Inno Nazionale della Russia.
TESTO DELL'INNO
Per ascoltare l'inno russo: http://www.youtube.com/watch?v=pL6AQEvqa5k
Questo fu l'inno nazionale della Russia zarista fino al 1917, quando per i noti eventi rivoluzionari, una melodia composta nel 1871 dall'operaio Pierre Degeyter con le parole di Eugène Pottier venne adottata dal neonato governo bolscevico come inno dell'Unione Sovietica.
Nel 1942, quando la popolazione russa doveva resistere all'invasore nazista, Stalin decise che la musica e le parole dell'inno nazionale dovessero avere un carattere più patriottico, dunque il 18 giugno 1943 furono convocati una ventina di poeti e compositori per realizzare un inno immortale e una musica facile da capire, espressiva. Gli autori dei versi, però, non furono scelti fra i presenti: a vincere la gara furono il ventinovenne Sergej Vladimirovič Michalkov, poi padre dei noti registi cinematografici Nikita Mikhalkov e Andrej Konchalovsky, e il poeta Gabriel El-Registan, pseudonimo di Gabriel Arkadevich Ureklyan, all'epoca impegnati nell'esercito come reporter di guerra. I loro versi, "aggiustati" in alcuni punti da Stalin, vennero adattati alla musica composta come Inno del Partito Bolscevico nel 1939 da Alexander Alexandrov, il fondatore della banda e del corpo di ballo dell'Armata Rossa, e riscritta per l'occasione. L'inno fu presentato a Stalin nell'estate del 1943 e dal 1° gennaio 1944 fu ufficialmente adottato dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
La morte di Stalin, il cui nome ricorreva in alcuni versetti dell'inno, fu seguita da una lunga parentesi durante la quale esso venne eseguito solo nella versione strumentale fino al 1977 quando, con Brezhnev, segretario del PCUS, si apportarono modifiche ai versi considerati politicamente inaccettabili.
Con la caduta dell'URSS, avvenuta nel 1991, il presidente della repubblica federativa di Russia Boris Eltsin, impegnato nell'opera di smantellamento di tutti i simboli riconducibili al passato comunista, decise di sostituire il vecchio inno di Alexandrov con una non entusiasmante melodia di Michail Glinka, composta negli anni trenta del XIX° secolo e già conosciuta con il titolo Canzone patriottica. Nonostante diverse proposte succedutesi nel corso degli anni, la musica di Glinka però restò senza parole - e anche senza l'approvazione della Duma.
Nel dicembre del 2000 il nuovo presidente Vladimir Putin recupera le note del vecchio inno sovietico, la bandiera rossa - divenuta simbolo delle Forze Armate -, l'aquila zarista, e l'ormai ultraottantenne Serghej Michalkov, a cui viene dato l'incarico di riscrivere le parole dell'inno. Stavolta la Duma esprime il proprio consenso e dal 1° gennaio 2001, l'orecchiabile motivo di Aleksander Alexandrov torna a risuonare come Inno Nazionale della Russia.
TESTO DELL'INNO
Россия
- священная наша держава!
Россия - любимая наша страна ! Могучая воля, великая слава - Твоё достоянье на все времена. Славься, Отечество наше свободное -Братских народов союз вековой, Предками данная мудрость народная, Славься, страна! Мы гордимся тобой !
От
южных морей до полярного края
Раскинулись наши леса и поля. Одна ты на свете ! Одна ты такая ! Хранимая Богом родная земля.
Славься,
Отечество наше свободное -Братских
народов союз вековой,
Предками данная мудрость народная, Славься, страна! Мы гордимся тобой !
Широкий
простор для мечты и для жизни
Грядущие нам открывают года. Нам силу даёт наша верность Отчизне. Так было, так есть, и так будет всегда !
Славься,
Отечество наше свободное -Братских
народов союз вековой,
Предками данная мудрость народная, Славься, страна! Мы гордимся тобой ! | <><>
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La
Russia è la nostra sacra nazione!
La Russia è il nostro amato paese! La possente volontà e l'immensa gloria - Sono il tuo patrimonio per sempre. Sia gloria a te, Patria nostra libera - Secolare alleanza di popoli fratelli, Saggezza popolare tramandata dagli avi, Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !
I
nostri boschi e i nostri campi si estendono
Dai mari del sud al circolo polare. Tu sei unica al mondo! Come te ce n'è solo una, Terra natìa protetta da Dio. Sia gloria a te, Patria nostra libera - Secolare alleanza di popoli fratelli, Saggezza popolare tramandata dagli avi, Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te !
Gli anni a venire ci
aprono
Tanto spazio per sognare e per vivere La nostra fedeltà alla Patria ci dà forza. Così fu, così è e così sarà sempre ! Sia gloria a te, Patria nostra libera è Secolare alleanza di popoli fratelli, Saggezza popolare tramandata dagli avi, Sia gloria a te, terra nostra! Siamo fieri di te ! |
Per ascoltare l'inno russo: http://www.youtube.com/watch?v=pL6AQEvqa5k
Kde domov můj?
(Dov'è la mia casa?) è l'inno
nazionale della Repubblica
Ceca. È in uso dall'indipendenza della nazione nel 1993.
Questo canto formava la prima parte dell'inno nazionale della
vecchia Cecoslovacchia.
La musica fu scritta dal compositore
František
Škroup (1801-1862) e dal drammaturgo Josef
Kajetán Tyl (1808-1856).
Il canto originariamente aveva più strofe, ma
solo la prima costituisce l'inno, mentre il resto è
dimenticato.
Versione in lingua ceca (originale)
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Traduzione letterale in italiano
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Per ascoltare l'inno ceco: http://www.youtube.com/watch?v=wuv-DFX9dE0
Roby<^>
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