POLONIA
Mazurek Dąbrowskiego
(Mazurka di Dąbrowski) è il nome con cui è anche conosciuto
il canto Pieśń Legionów Polskich we Włoszech
(Canto delle legioni polacche in Italia), inno
nazionale polacco.L'inno è stato scritto nel luglio del 1797 a Reggio Emilia, da Józef Wybicki (1747-1822), tenente dell'armata polacca del generale Jan Henryk Dąbrowski, che, dal suo esilio a Parigi, aveva radunato pochi mesi prima un'armata di circa 1500 soldati on cui si unì a Napoleone durante la Campagna d'Italia. Il generale francese promise infatti ai polacchi che la loro patria avrebbe riconquistato la libertà se avessero combattuto al suo fianco contro Russia, Austria e Prussia, che nel 1795 si erano spartite il territorio polacco.
I reparti di Dąbrowski entrarono a Reggio Emilia nel 1797 per sedare le sommosse fomentate dagli aristocratici contro la neonata Repubblica Cispadana; è sull'onda delle celebrazioni per il successo della spedizione militare che il tenente scrisse la mazurka, per celebrare il valore del comandante e cantare l'amore per la Patria lontana. Secondo alcuni studiosi, musica e testo sono di Wybicki, secondo altri invece la musica è del suo collega Michal Kleofas Oginski (1765-1833).
Il canto è stato ufficialmente adottato dalla Polonia come inno nazionale nel 1926.
Testo dell'inno nazionale
1. Jeszcze
Polska nie zginęła
Kiedy my żyjemy, Co nam obca przemoc wzięła, Szablą odbierzemy. Marsz, marsz, Dąbrowski, Z ziemi włoskiej do Polski Za twoim przewodem, Złączym się z narodem. 2. Przejdziem Wisłę, Przejdziem Wartę, Będziem Polakami, Dał nam przykład Bonaparte, Jak zwyciężać mamy. (Rit.) 3. Jak Czarniecki do Poznania, Po szwedzkim zaborze, Dla ojczyzny ratowania, Wrócimy się przez morze. (Rit.) 4. Mówi ojciec do swej Basi, Cały zapłakany - Słuchaj jeno, pono nasi Biją w tarabany. (Rit.)
Traduzione
Italiana
La Polonia non è ancora
scomparsa
finché noi viviamo Quello che la forza nemica ci ha tolto noi con la sciabola ci riprenderemo. Marcia, marcia Dabrowski dalla terra italiana alla Polonia Sotto il tuo comando ci uniremo al popolo! |
Testo versione di Wybicki
Jeszcze Polska nie umarła,
kiedy my żyjemy. Co nam obca moc wydarła, szablą odbijemy. Marsz, marsz, Dąbrowski do Polski z ziemi włoski za Twoim przewodem złączem się z narodem. Jak Czarnecki do Poznania wracał się przez morze dla ojczyzny ratowania po Szwedzkim rozbiorze. (Rit.) Przejdziem Wisłę przejdziem Wartę będziem Polakami dał nam przykład Bonaparte jak zwyciężać mamy. (Rit.) Niemiec, Moskal nie osiądzie, gdy i jąwszy pałasza, hasłem wszystkich zgoda będzie y ojczyzna nasza. (Rit.) Już tam ociec do swej Basi mówi zapłakany: "słuchaj jeno, pono nasi biją w tarabany. (Rit.) Na to wszystkich jedne głosy: "Dosyć tej niewoli mamy Racławickie Kosy, Kosciuszkę, Bóg pozwoli. |
Per ascoltare
l'inno nazionale polacco: http://www.youtube.com/watch?v=lF_meWmlmyQ
GRECIAÝmnos eis ti̱n Elef̱therían/Ύμνος εις την Ελευθερίαν (Inno alla Libertà), detto anche Ethnikós Ýmnos ti̱s Elli̱nikí̱s Di̱mokratías/Εθνικός Ύμνος της Ελληνικής Δημοκρατίας, è l'Inno Nazionale della Grecia e di Cipro.
Il testo è composto dalle prime due strofe dell'omonima poesia composta nel 1823 da Dionysios Solomos (1798-1857), poeta greco nato a Zante, e musicata nel 1828 da Nikolaos Mantzaros (1795-1873), compositore di Corfù amico del nostro Niccolò Tommaseo; è stato adottato come inno ufficiale greco nel 1864 da re Giorgio I, mentre divenne inno nazionale cipriota nel 1966, dopo che Cipro si staccò dal governo, quando invece un forte movimento nazionalista tendeva a promuovere l'unione di Cipro alla Grecia.
È l’unico caso al mondo in cui sia a livello musicale,sia a livello testuale, due nazioni usano lo stesso inno.
Testo originale
Σε
γνωρίζω από την κόψη
του
σπαθιού την τρομερή,
Σε
γνωρίζω από την όψη,
που
με βια μετρά[ει] τη[ν] γη.
Απ'
τα κόκαλα βγαλμένη
των
Ελλήνων τα ιερά,
Και
σαν πρώτα ανδρειωμένη,
χαίρε,
ω χαίρε Ελευθεριά.
Trascrizione
Se gnorízo apó
tin kópsi
tou spathioú tin
tromerí,
Se gnorízo apó
tin ópsi,
pou me viá
metrá[i] ti[n] ji.
Ap'
ta kókala vgalméni
ton
Ellínon ta ierá,
Ke san próta
andrioméni,
khére, o khére,
Eleftheriá!
Traduzione letterale
Ti riconosco dal
taglio
terribile della
spada,
ti riconosco
dall'espressione
che contempla la
terra con vigore
Risollevatati
dalle ossa
sacre dei Greci,
e valorosa come
prima,
ave, o ave,
Libertà!
Traduzione poetica
Di quel brando io
ti ravviso
al ferir tremendo
in guerra,
ed al guardo che
la terra
misurar sa in un
balen:
Dalle sacre ossa
degli avi
qual già un tempo
e forte e ardita
or risorta a nuova
vita,
salve, salve o
Libertà.
Per ascoltare
l'inno nazionale greco: http://www.youtube.com/watch?v=9q-jsHK7yeM
Roby<^> ( da un'idea del nostro Mitch!!! ;)))) )
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