lunedì 24 ottobre 2011

Un amore a tutta birra



Un amore a tutta birra
Chuck e Blair de no’antri

Starring: Carlino Altoviti as Chuck Bass, Contessa Pisana as Blair Waldorf

VOCE FUORI CAMPO: “E subito si levò un mormorio di dissenso tra il pubblico in sala”.

Che cosa c’entra un telefilm americano del 2007 molto popolare tra i giovani con un romanzo italiano del 1857?! Apparentemente niente; non potrebbero appartenere a due mondi più diversi.

Il primo fa parte di quella che potremmo definire, proprio a voler essere gentili, cultura di serie b, fatta di sitcoms, telefilms ,soap operas, telenovelas, , e tutte le –s che volete.
C’è chi storcerà il naso nel leggere la parola “cultura” per riferirsi a cose simili. E soprattutto nel vederle accostate a un’opera vera, un bel mattone di 1000 pagine che fa spavento soltanto a vederlo perché non si riesce neanche a tenere in mano. Questa sì che è vera cultura, un vero romanzo storico barra d’avventura barra di formazione barra d’amore scritto nientepopodimenocheda Ippolito Nievo, patriota nato a Padova il 30 novembre 1831 da un magistrato mantovano e da una nobile veneziana e morto a soli 29 anni poiché imbarcatosi su un piroscafo colto da una tempesta e affondato il 4 marzo 1861, appena 13 giorni prima della proclamazione del Regno d’Italia, tanto desiderato dal nostro.

Senza accorgermene sono caduta nel resoconto biografico di un autore che in realtà amo molto, poiché con questo libro ahimè poco conosciuto mi ha aperto un mondo che non pensavo potesse riguardarmi: quello della fede nella vita, che spesso ho tralasciato per rincorrere falsi miti senza capire che invece la forza più grande sta proprio nel difenderla sempre e comunque, a prescindere da qualsiasi altra cosa.

Chiudo questa parentesi poetica e filosofeggiante per tornare al punto della situazione, perché tra i vari e interessantissimi aspetti di questo romanzo ne voglio approfondire uno solo , il più banale e scontato forse, ma che mi permette di riallacciarmi a Gossip Girl. È proprio questo il telefilm a cui mi riferisco nel titolo, come forse qualche ragazza aveva già capito.

Perché accostare due cose così diverse? …E perché invece non farlo? Questo atteggiamento di rifiuto nei confronti della paracultura purtroppo è stato il prevalente nel secolo appena trascorso, ed è stato particolarmente nocivo soprattutto nel campo della letteratura: pensiamo ai romanzi gialli, o agli harmony, o ancora ai fumetti e ai fotoromanzi, tutte forme d’arte snobbate dai letterati accademici, che piuttosto che informarsi e aggiornare i loro studi hanno preferito rinchiudersi nella loro comoda e fatiscente torre d’avorio, aggrappandosi a una tradizione che invece necessitava e necessita tuttora di un rinnovamento per attirare ancora l’interesse del pubblico, sempre più schiavo dei mass media.
Lungi dal volerli imitare, ho quindi deciso di fare una provocazione perché non ho potuto fare a meno di notare una somiglianza evidente tra l’amore di Chuck Bass, sfrontato e viziato figlio di un potente industriale di New York, e Blair Waldorf, la regina dell’Upper East Side, tutta feste e ragazzi, ma anche diligente studentessa impegnata nelle più numerose attività per essere sempre la numero uno, e quello tra Carlino Altoviti, il protagonista delle Confessioni d’un italiano di Nievo, e la contessa Pisana, la civettuola figlia del padrone di casa, o meglio , di castello.

Al di là dell’omonimia tra i due uomini (Chuck e Carlino sono in fondo diminutivi di Carlo), pura coincidenza, il parallelismo sta proprio nel tipo di relazione che i due intrattengono con le rispettive fanciulle: come gli appassionati già sanno, tra Chuck e Blair c’ è un rapporto di amore e odio, perché Blair è inizialmente fidanzata col migliore amico di lui, il bel Nate, ma perderà la verginità proprio con Chuck nel settimo episodio della prima stagione, e da quel momento il loro rapporto si farà più intricato che mai.
I due si frequenteranno di nascosto, per poi lasciarsi e di nuovo ritrovarsi, ma quando sarà il momento per Chuck di mostrarsi pronto a una relazione seria, se la fa sotto come un coniglio e lascia la “povera” Blair a spassarsela con uno sconosciuto. Chuck ne è geloso, ma Blair vorrebbe una vera prova d’amore, che il giovane fallisce clamorosamente non pronunciando quelle famose cinque letterine magiche.
Inizia una serie di ripicche reciproche, di giochi a chi cede per primo nel dire “ti amo” , di tira e molla, di relazioni con altre persone (la più clamorosa è la notte di fuoco tra Chuck e Jenny Humphrey, sorella dell’ex ragazzo di Serena, la migliore amica di Blair) per tenere vivo il loro rapporto, tutte cose che però non permettono di coronare questo sogno d’amore.

Il culmine si raggiunge nella quarta stagione, quando Chuck e Blair si dichiarano esplicitamente guerra, per poi riappacificarsi di nuovo e farsi travolgere dalla passione. Poi Chuck va con Raina Thorpe e Blair si “suicida socialmente” baciando Dan Humphrey, ma capisce di essere ancora legata al suo Chuck, anche se quando il principe conosciuto a Parigi l’estate precedente viene a cercarla a New York lei non se lo fa ripetere due volte e accetta la sua proposta di matrimonio.

Torniamo indietro di 150 anni, e vediamo che anche tra Carlino e Pisana le cose non vanno molto meglio: il nostro eroe la ama praticamente dalla prima volta che l’ha vista nel castello, dove vive la propria infanzia relegato in cucina con l’amico Martino e i gatti che la popolano; ma lei, non appena ne ha la possibilità, sgattaiola in giardino per pavoneggiarsi con gli altri bambini del circondario, per poi tornare da Carlino ogniqualvolta ne abbia voglia, sapendo di trovare terreno fertile per darsi arie e sentirsi apprezzata.
Una volta cresciuta, Pisana perde il pelo ma non il vizio: comincia a flirtare con altri giovani nobili pretendenti, e al povero Carlino non resta che buttarsi in politica, cercando di dimenticarla e dedicandosi agli alti valori della patria e dell’onore.

Lo smacco arriva quando Pisana sposa il vecchio conte Navagero per salvare le sorti della sua famiglia, che rischia il fallimento a causa del vizio del gioco della madre. Ma Carlino resta sempre nei suoi pensieri: stanca della vita matrimoniale, fugge di casa per implorarlo di accoglierla e vivere insieme. Il sogno di una vita sembra realizzarsi per il nostro eroe, sennonché subito si frantuma per ridare spazio alla realtà: Carlino deve lasciare Pisana a Venezia e partire per Milano perché inseguito dalla polizia.

Nel frattempo però una donna si inserisce nella love story: si tratta di Aglaura, figlia di un amico del padre di Carlino, che fugge insieme a lui per cercare a Milano l’amato Spiro. Pisana si convince che i due abbiano una relazione, per cui convive con un uomo, Ettore Carafa, per vendicarsi di Carlino. Non vi sembra di ritrovarvi di fronte agli stessi giochetti di Chuck e Blair?

Chiarito il malinteso, i due convivono come “fratelli” e vivono la loro storia tra mille difficoltà, soprattutto dovute alle guerre che imperversano nella penisola italiana tra Sette e Ottocento. Pisana, per esempio, aiuterà Carlino, che ha perso la vista in battaglia, a uscire di prigione, nonostante l’amico si sia sposato anni prima con una giovane timida e ben educata, Aquilina, proprio per volere di Pisana, che rinuncia ai suoi sentimenti per il vincolo di ospitalità che la lega alla ragazza.

Tutto ciò ricorda il sacrificio di Chuck in una delle ultime puntate della quarta stagione: egli sa di amare Blair ma si rende conto che il principe Louis è per lei un ottimo partito poiché la rende felice come lui non ha mai saputo fare.
“O mio Dio, Chuck Bass che matura!” afferma, più o meno con queste parole, l’amico Nate, incredulo di questo gesto d’amore con cui Chuck capisce che la cosa migliore per garantire a Blair tutto il bene possibile è proprio lasciarla andare. Anche a Pisana questa decisione costa cara, ma dentro di sé capisce che è la cosa giusta.

Il suo amore per Carlino, in fondo, lo dimostrerà tutto durante l’esilio a Londra: la donna si consuma letteralmente per lui, chiedendo l’elemosina per strada e patendo il freddo e la fame per garantire la sopravvivenza al povero Carlino, che non si accorge di nulla per via della sua cecità, ma pian piano riacquista la vista, e appena scopre la verità non vuole accettare il fatto che la donna morirà di stenti e fatiche per causa sua.

Fermo restando che non intendo affatto ridurre la grandezza del romanzo nieviano a semplice e ciarliero gossip, o sminuirlo (non mi permetterei mai, credo sia il mio romanzo preferito quasi in assoluto), certo è dunque che, nonostante le differenze di ambientazione geografica e storica, di status, di esito e di genere tra i due prodotti culturali appena analizzati, la concezione molto particolare e antitradizionale dell’amore regna sovrana in entrambi.
“La carestia delle parole fa dire amore in vece di quell’altro qualunque vocabolo che si dovrebbe adoperare; perché una passione tanto varia, che abbraccia le sommità più pure dell’anima e i più bassi movimenti corporali, e che sa inchinar quelle a questi, o sollevar questi a quelle, e confonder tutto talvolta in un’estasi quasi divina e tal altra in una convulsione affatto bestiale, meriterebbe venti nomi proprii (…). L’amore è una legge universale che ha tanti diversi corollari, quante sono le anime che soggiacciono a lui. (…) Molti entrano nell’amore con un buon sistema preconcetto, e vogliono secondo esso, non secondo la forza dei sentimenti, spiegare le proprie azioni. (…) Credono che l’amore eterno e fedele sia il migliore. Ma per radicarsi stabilmente nel petto un gran sentimento, non basta saperlo e crederlo ottimo, bisogna sentirsene capaci.” Non pensate che queste parole si sposino perfettamente anche con la storia tormentata ma vera e appassionata dei due giovani newyorkesi?

È vero che sulla quinta stagione di Gossip Girl, che non è ancora stata trasmessa in Italia, si mormora molto ma ancora non si hanno notizie certe. Non sappiamo quindi come finirà il complicatissimo rapporto tra Chuck Bass e Blair Waldorf. Chissà però che il maturo Chuck non ci stupisca ancora, magari dedicando alla Regina B versi d’amore come quelli pronunciati da Carlino nell’explicit del romanzo:
"O primo ed unico amore della mia vita, o mia Pisana, tu pensi ancora, tu palpiti, tu respiri in me e intorno a me! Io ti veggo quando tramonta il sole, vestita del tuo purpureo manto d'eroina, scomparir fra le fiamme dell'occidente, e una folgore di luce della tua fronte purificata lascia un lungo solco per l'aria, quasi a disegnarmi il cammino.
Ti intravedo azzurrina e compassionevole al raggio morente della luna, ti parlo come a donna viva e spirante nelle ore meridiane del giorno. Oh tu sei ancora con me, tu sarai sempre con me (…).
Sperammo ed amammo insieme; insieme dovremo trovarci là dove si raccolgono gli amori dell'umanità passata, e le speranze della futura. Senza di te, che sarei mai io?... Per te, per te sola, o divina, il cuore dimentica ogni suo affanno, e una dolce malinconia, suscitata dalla speranza, lo occupa soavemente".










The End







Roby<^>

5 commenti:

  1. Caspita Roby, complimenti! Che bell'idea questa! Del romanzo non sapevo nulla, ma adesso mi hai incuriosito! Il parallelismo mi sembra molto azzeccato e non credo proprio che sia uno "sminuire" l'opera letteraria, anzi, direi che l'hai valorizzata al massimo: in fondo, non è la massima aspirazione di un'opera quella di sopravvivere nel tempo e restare, in qualche modo, attuale?:) Bellissimo! Vera
    PS: sono doppiamente contenta perchè qui il discorso l'ho seguito perfettamente! Sulla musica, invece, dovrai darmi delle ripetizioni alla prima occasione:D

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  2. Complimenti Roby! Riuscire a coniugare cultura "alta" e cultura "pop" in uno stesso articolo è prova, a mio parere, di una grande capacità di lettura e analisi della realtà in cui viviamo, che è poi l'essenza della Letteratura! l'articolo si legge cheè un piacere! lo dice uno che non è nè esperto di Ippolito Nievo nè un appassionato di serie tv come ben sai ;)
    brava davvero!

    Fabio

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  3. Molte grazie a entrambi!! Sono contenta che abbiate gradito pur non conoscendo i soggetti trattati!! Vera, per le ripetizioni musicali, quando vuoi, sarei felice di diffondere la mia conoscenza riguardo questo ambito, che mi appassiona molto!! Aspettiamo anche tuoi interventi di qualsiasi tipo ;)))

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  4. Invitato alla discussione, accetto con piacere.
    Ho letto velocemente e quindi vorrei capire meglio un aspetto del tuo scritto: dove starebbe il parallelo? Sulle alterne vicende amorose dei protagonisti, fatte di tira e molla e rapporti talvolta ambigui?
    Se così fosse, ammettendo di non conoscere la serie tv, credo che si possa riscontrare la somiglianza qui, ma anche in non so quanti altri testi letterari. Del resto, e per fortuna, non sempre l'amore viene rappresentato con linearità e prevedibilità.
    Per quanto riguarda il discorso dei generi (cultura alta e bassa, letteratura di serie a e di serie b): si capisce che proveniamo dagli stessi studi e corsi, ovvero dagli stessi docenti che ci hanno propinato le stesse nozioni (vedi l'onnipresente Spinazzola e la teoria della classificazione). Quindi la base è la stessa, e la critica alla ripartizione serrata per generi pure. Ma proprio tali discorsi li considero anacronistici. Che senso avrebbe parlare oggi di letteratura e paraletteratura, osmosi tra alto e basso etc? Viviamo nell'epoca della massima, finora, multimedialità. La lingua, i supporti per la lettura, ... sono in evoluzione quotidiana. Quelle categorie sono morte e sepolte, le nuove - se mai ci saranno in questi termini letterari - impossibili da definire ora.
    Alla prossima,
    Giulio

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  5. Sono d'accordo che l'amore non rappresentato in modo lineare è presente altrove ma in questo caso c'è proprio un aspetto che è comune a questi due particolari prodotti, e che, almeno per quanto riguarda i libri che ho letto e le serie che conosco personalmente (quindi certamente pochi rispetto alla vastissima quantità esistente, si capisce!), non ho riscontrato altrove: il fatto che l'amore vero possa esistere anche fuori dal matrimonio, senza necessariamente rispettare questo sacramento che viene vissuto con superficialità e dogmatismo. Come tu sai, Carlino e Pisana non si sposeranno mai, ma non pensi che il loro amore sia dimostrato da tutti i sacrifici che entrambi hanno fatto per l'altro? Che bisogno c'è di un matrimonio? Non parlano i fatti? Questo mina la concezione romantica dell'amore che, almeno per quanto riguarda noi femmine, ci appartiene fin dall'infanzia: il fatto che troveremo l'amore della nostra vita, lo sposeremo e tutto andrà sempre alla perfezione perché siamo fatti l'uno per l'altra. Anche qui, non intendo dire che solo in questo romanzo i due protagonisti vivranno un amore constrastato che non si tradurrà in matrimonio; di esempi ce ne sono e sicuramente li conosci meglio di me; ma per lo più si tratta di casi in cui l'amore è impedito da famiglie in opposizione tra loro, da pregiudizi sociali o problemi economici, e che spesso porta almeno uno dei due protagonisti alla morte, se non tutti e due. La mia scelta, inoltre, è ricaduta su questi due particolari casi, ma leggendo altri libri o guardando altre serie è possibile trovare altri esempi sicuramente. Spero di essere stata chiara a riguardo. Per quanto riguarda la questione dei generi, certamente viviamo in un'epoca di multimedialità ma i pregiudizi nei confronti di prodotti considerati di valore non elevatissimo ci sono ancora e certamente non tutti accettano il fatto che un romanzo così "vecchio" e comunque importante possa essere posto accanto a una serie tv per ragazzi. Non penso quindi che i pregiudizi siano anacronistici.

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