La storia
La nazionale
croata fu fondata nel 1940, quando la regione era sotto il controllo nazista, e
disputò amichevoli internazionali fino al 1944, prima che, al termine della
guerra, tornasse a far parte della Jugoslavia.
La più forte
nazionale a non aver mai conquistato titoli prestigiosi (ad eccezione di un
oro, tre argenti e un bronzo olimpico), la Jugoslavia non riuscì mai ad andare
oltre al quarto posto mondiale (ottenuto nel 1930 e nel 1962) e il secondo
posto continentale (raggiunto nel 1960 e nel 1968), mettendo in mostra,
soprattutto negli Anni Sessanta, una generazione di talenti tra i più
interessanti d’Europa, tra cui l’attaccante della Dinamo Zagabria Drazan
Jerkovic, uno dei più forti calciatori croati di sempre.
In occasione
degli Europei 1992, la Jugoslavia era pronosticata finalmente vincitrice,
grazie ai nuovi astri nascenti che avevano conquistato la Coppa del Mondo
Under20 nel 1987. Tra essi, i più importanti, oltre al montenegrino Savicevic,
erano di origine croata, come l’esterno Robert Jarni (in futuro visto con le
maglie di Bari, Torino, Juventus e Real Madrid), il regista Robert Prosinecki
(che avrebbe giocato una lunga carriera in Spagna, vestendo le maglie anche di
Real Madrid e Barcellona), la punta Davor Suker (un futuro con Real Madrid e
Arsenal, e nominato miglior calciatore croato degli ultimi cinquant’anni nel
2003) e il fantasista Zvonimir Boban (che avrebbe giocato con successo nel
Milan). Boban, già escluso dai Mondiali 1990 a causa di un calcio tirato ad un
poliziotto serbo nei violenti scontri durante il match tra Dinamo Zagabria e
Stella Rossa Belgrado, era divenuto uno dei simboli dell’indipendentismo
croato. La guerra civile che scoppiò nei Balcani, e che avrebbe portato allo
smembramento della Jugoslavia, impedì alla Federazione di presentare la squadra
al torneo continentale, ripescando l’eliminata Danimarca, che avrebbe poi vinto
l’Europeo.
La Croazia
fu, poi, la prima squadra a qualificarsi per un torneo internazionale,
centrando la qualificazione agli Europei inglesi del 1996, dove arrivò fino ai
quarti di finale.
Ai
successivi Mondiali del 1998, poi, ai quali partecipò anche la Jugoslavia
(intesa come nazionale serbo-montenegrina), la Croazia raggiunse un incredibile
terzo posto, davanti all’Olanda, miglior piazzamento di sempre di una nazionale
balcanica al torneo iridato. Decisivi i gol del capocannoniere del Mondiale
Davor Suker, leader della squadra assieme a Boban e Prosinecki, i talenti
privati della possibilità di consacrarsi nel 1992 che finalmente vedevano
riconosciuto il proprio valore.
Il ricambio
generazionale, però, costò la presenza agli Europei del 2000, che videro
l’esordio della Jugoslavia e della Slovenia, e una deludente eliminazione al
primo turno nel 2002, nel 2004 e ancora nel 2006. L’ascesa di una nuova
generazione guidata da Niko Kranjcar valse i quarti di finale all’Europeo 2008,
ma non fu in grado di ripresentarsi all’ultimo Mondiale.
Il cammino verso Euro 2012
L’esperto
Stipe Pletikosa (Rostov, con un passato allo Shaktar Donetsk) guida dai suoi
pali una difesa composta da giocatori di esperienza internazionale, del calibro
di Dario Srna (Shaktar Donetsk), Verdan Corluka (Tottenham) e Danijel Pranjic
(Bayern Monaco). Ma è a centrocampo che sta la fortuna della Croazia, con i
giocatori tecnicamente più forti a gestire il gioco: Ivan Rakitic (Siviglia),
Niko Kranjcar (Tottenham) e, soprattutto, Luka Modric, il regista del Tottenham
e uomo di maggior valore della squadra. Davanti, le punte del Bayern Monaco e
dello Shaktar Ivica Olic ed Eduardo sono i due principali terminali offensivi.
Il ct Slaven Bilic ha a disposizione una formazione di valore e senza più
l’inesperienza degli ultimi Europei, nei quali questi talenti si misero in
mostra, ed è chiamato a dare prova dell’effettivo valore dei suoi ragazzi, che
finora hanno fornito prestazioni altalenanti.
Come nel
caso delle qualificazioni, quando, nonostante l’ottima partenza (vittoria per
3-0 in Lettonia), è stata fermata sul pareggio in casa dalla Grecia, che invece
era partita abbastanza a rilento. La Croazia s’è riprese ancora in trasferta
contro Israele, e poi battendo in casa Malta, ma la sconfitta a sorpresa in
Georgia per 1-0 ha complicato i piani del ct Bilic, mentre la Grecia,
lentamente e con risultati di misura, conquistava il primo posto nel girone.
Le nuove
vittorie su Georgia, Malta e Israele, nei match di ritorno, hanno fatto tornare
la speranza, che si è poi dissolta nella sconfitta per 2-0 ad Atene, che ha di
fatto consegnato la qualificazione diretta ai greci. L’ultima vittoria sulla
Lettonia ha rafforzato il secondo posto dei croati, non abbastanza però da
risultare come migliore seconda. Kranjcar ha chiuso le qualificazioni con 4
reti segnate, miglior bomber del girone accanto a Yossi Benayoun di Israele.
La pratica
qualificazione è stata, quindi, archiviata nel match d’andata degli spareggi,
giocato in Turchia, nella quale la Croazia ha regolato i padroni di casa con un
netto 3-0, chiudendo poi a reti inviolate il ritorno.
Risultati agli Europei
Euro ’96: I gir. Turchia – Croazia 0-1
II gir.
Croazia – Danimarca 3-0
III gir.
Croazia – Portogallo 0-3
QF Germania
– Croazia 2-1
Euro ’04: I gir. Svizzera – Croazia 0-0
II gir.
Croazia – Francia 2-2
III gir.
Croazia – Inghilterra 2-4
Euro ’08: I gir. Austria – Croazia 0-1
II gir.
Croazia – Germania 2-1
III gir.
Polonia – Croazia 0-1
QF. Croazia
– Turchia 1-1 dcr 1-3
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