mercoledì 25 aprile 2012

Verso Euro 2012: Croazia


La storia


La nazionale croata fu fondata nel 1940, quando la regione era sotto il controllo nazista, e disputò amichevoli internazionali fino al 1944, prima che, al termine della guerra, tornasse a far parte della Jugoslavia.

La più forte nazionale a non aver mai conquistato titoli prestigiosi (ad eccezione di un oro, tre argenti e un bronzo olimpico), la Jugoslavia non riuscì mai ad andare oltre al quarto posto mondiale (ottenuto nel 1930 e nel 1962) e il secondo posto continentale (raggiunto nel 1960 e nel 1968), mettendo in mostra, soprattutto negli Anni Sessanta, una generazione di talenti tra i più interessanti d’Europa, tra cui l’attaccante della Dinamo Zagabria Drazan Jerkovic, uno dei più forti calciatori croati di sempre.

In occasione degli Europei 1992, la Jugoslavia era pronosticata finalmente vincitrice, grazie ai nuovi astri nascenti che avevano conquistato la Coppa del Mondo Under20 nel 1987. Tra essi, i più importanti, oltre al montenegrino Savicevic, erano di origine croata, come l’esterno Robert Jarni (in futuro visto con le maglie di Bari, Torino, Juventus e Real Madrid), il regista Robert Prosinecki (che avrebbe giocato una lunga carriera in Spagna, vestendo le maglie anche di Real Madrid e Barcellona), la punta Davor Suker (un futuro con Real Madrid e Arsenal, e nominato miglior calciatore croato degli ultimi cinquant’anni nel 2003) e il fantasista Zvonimir Boban (che avrebbe giocato con successo nel Milan). Boban, già escluso dai Mondiali 1990 a causa di un calcio tirato ad un poliziotto serbo nei violenti scontri durante il match tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa Belgrado, era divenuto uno dei simboli dell’indipendentismo croato. La guerra civile che scoppiò nei Balcani, e che avrebbe portato allo smembramento della Jugoslavia, impedì alla Federazione di presentare la squadra al torneo continentale, ripescando l’eliminata Danimarca, che avrebbe poi vinto l’Europeo.

La Croazia fu, poi, la prima squadra a qualificarsi per un torneo internazionale, centrando la qualificazione agli Europei inglesi del 1996, dove arrivò fino ai quarti di finale.

Ai successivi Mondiali del 1998, poi, ai quali partecipò anche la Jugoslavia (intesa come nazionale serbo-montenegrina), la Croazia raggiunse un incredibile terzo posto, davanti all’Olanda, miglior piazzamento di sempre di una nazionale balcanica al torneo iridato. Decisivi i gol del capocannoniere del Mondiale Davor Suker, leader della squadra assieme a Boban e Prosinecki, i talenti privati della possibilità di consacrarsi nel 1992 che finalmente vedevano riconosciuto il proprio valore.

Il ricambio generazionale, però, costò la presenza agli Europei del 2000, che videro l’esordio della Jugoslavia e della Slovenia, e una deludente eliminazione al primo turno nel 2002, nel 2004 e ancora nel 2006. L’ascesa di una nuova generazione guidata da Niko Kranjcar valse i quarti di finale all’Europeo 2008, ma non fu in grado di ripresentarsi all’ultimo Mondiale.


Il cammino verso Euro 2012


L’esperto Stipe Pletikosa (Rostov, con un passato allo Shaktar Donetsk) guida dai suoi pali una difesa composta da giocatori di esperienza internazionale, del calibro di Dario Srna (Shaktar Donetsk), Verdan Corluka (Tottenham) e Danijel Pranjic (Bayern Monaco). Ma è a centrocampo che sta la fortuna della Croazia, con i giocatori tecnicamente più forti a gestire il gioco: Ivan Rakitic (Siviglia), Niko Kranjcar (Tottenham) e, soprattutto, Luka Modric, il regista del Tottenham e uomo di maggior valore della squadra. Davanti, le punte del Bayern Monaco e dello Shaktar Ivica Olic ed Eduardo sono i due principali terminali offensivi. Il ct Slaven Bilic ha a disposizione una formazione di valore e senza più l’inesperienza degli ultimi Europei, nei quali questi talenti si misero in mostra, ed è chiamato a dare prova dell’effettivo valore dei suoi ragazzi, che finora hanno fornito prestazioni altalenanti.

Come nel caso delle qualificazioni, quando, nonostante l’ottima partenza (vittoria per 3-0 in Lettonia), è stata fermata sul pareggio in casa dalla Grecia, che invece era partita abbastanza a rilento. La Croazia s’è riprese ancora in trasferta contro Israele, e poi battendo in casa Malta, ma la sconfitta a sorpresa in Georgia per 1-0 ha complicato i piani del ct Bilic, mentre la Grecia, lentamente e con risultati di misura, conquistava il primo posto nel girone.

Le nuove vittorie su Georgia, Malta e Israele, nei match di ritorno, hanno fatto tornare la speranza, che si è poi dissolta nella sconfitta per 2-0 ad Atene, che ha di fatto consegnato la qualificazione diretta ai greci. L’ultima vittoria sulla Lettonia ha rafforzato il secondo posto dei croati, non abbastanza però da risultare come migliore seconda. Kranjcar ha chiuso le qualificazioni con 4 reti segnate, miglior bomber del girone accanto a Yossi Benayoun di Israele.

La pratica qualificazione è stata, quindi, archiviata nel match d’andata degli spareggi, giocato in Turchia, nella quale la Croazia ha regolato i padroni di casa con un netto 3-0, chiudendo poi a reti inviolate il ritorno.


Risultati agli Europei

Euro ’96: I gir. Turchia – Croazia 0-1
 II gir. Croazia – Danimarca 3-0
III gir. Croazia – Portogallo 0-3
QF Germania – Croazia 2-1

Euro ’04: I gir. Svizzera – Croazia 0-0
II gir. Croazia – Francia 2-2
III gir. Croazia – Inghilterra 2-4

Euro ’08: I gir. Austria – Croazia 0-1
II gir. Croazia – Germania 2-1
III gir. Polonia – Croazia 0-1
QF. Croazia – Turchia 1-1 dcr 1-3


Valerio Moggia

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