sabato 7 gennaio 2012

The elder scrolls III: Morrowind



Ed eccomi di nuovo qui con una recensione di un gioco che ha sul groppone la bellezza di 9 anni. Con l’uscita del recentissimo e blasonato Skyrim, che è il quinto capitolo di questa serie,  di cui parlerò più avanti, ho pensato che meritasse una piccola rispolverata. Soprattutto alla luce di come è cambiata la serie in questi anni e del perché morrowind sia ancora giocatissimo e con una community di fan molto attiva.

Detto ciò questa potrebbe tranquillamente essere la recensione più breve della storia, bastano tre parole per dare una definizione esauriente di questo gioco: è un capolavoro.

Andiamo con ordine, per gli “eretici” che non hanno la più pallida idea di che cosa io stia parlando The Elder Scrolls è la saga di gdr (gioco di ruolo) fantasy più famosa nel panorama video ludico, è composta allo stato attuale di ben cinque capitoli: Arena (1994), Daggerfall (1996), Morrowind (2002), Oblivion (2006), Skyrim (2011). Per ulteriori informazioni sulla saga fatevi pure un giro qui : http://www.elderscrolls.com
 
Passiamo ora nello specifico a parlare di questo Morrowind. Bethesda softworks ha sempre avuto un idea abbastanza particolare di come vada fatto un gdr, invece che concentrarsi su una singola storia epica che trascini il giocatore dall’inizio alla fine preferisce creare un vero e proprio mondo di gioco free roaming in cui muoversi liberamente che dia una sensazione quanto più vicina all’immersione totale. Morrowind è sviluppato esattamente in questo senso. Come tutti gli Elder Scrolls comincia con un protagonista in manette. Questa volta ci hanno trasportato via nave fino alla lontana Vvardenfell, enorme isola vulcanica situata al centro della provincia imperiale di Morrowind  e patria d’origine dei Dunmer (gli elfi scuri). Qui veniamo inspiegabilmente rilasciati su ordine dell’imperatore Uriel Septim VII in persona. (per chi avesse giocato oblivion, si proprio lui.) Una volta rilasciati nella poco ridente cittadina di Seyda Neen la libertà che ci viene offerta è pressoché totale, possiamo letteralmente andare ovunque, parlare con i cittadini farci dare quest alla locanda, vendere o comprare oggetti all’emporio oppure andarcene semplicemente a zonzo fino a raggiungere la città più vicina. 

 
L’intera mappa che vedete qui sopra è interamente esplorabile e piena di quest da intraprendere e dungeon da depredare. Esiste una trama principale o una main quest se volete chiamarla cosi, e non è affatto male da seguire ma a discrezione del giocatore questi può anche tranquillamente ignorarla e dedicarsi a operazioni più remunerative per il suo personaggio.  Morrowind è una provincia in tumulto, si è mal adattata alla pax imperiale e sono ancora forti le tradizioni dunmer, nel particolare sull’isola di Vvardfendel governano tre grandi casate gli Hlaalu, i Redoran e i Tevlani. Il giocatore potrà unirsi a una di queste tre casate ognuna con la sua particolare filosofia e la sua propria questline. Inoltre sono presenti all’interno del mondo di gioco numerose fazioni grandi e piccole come le gilde imperiali dei guerrieri, dei maghi oppure dei ladri, o ancora l’associazione di assassini tradizionale di morrowind la morag tong e altre ancora. Se a tutto questo aggiungiamo l’esistenza di vari credi religiosi a cui ci si può unire e la possibilità di diventare un vampiro abbiamo un’idea abbastanza buona di quale sia l’enorme grado di libertà d’azione offerto da questo gioco. Cosa che viene ulteriormente ampliata dalle due espansioni ufficiali: Tribunal, che permette di visitare la capitale della provincia, Mournhold ; e Bloodmoon che ci porta nella ghiacciata isola di Solstheim. Insomma ce n’è veramente per tutti i gusti.

Ora veniamo al dunque, perché parlare di un gioco uscito nel 2003 adesso. Questo Morrowind è inanzitutto, a parere di chi scrive, il migliore della serie, sorpassa Oblivion su quasi tutti i fronti a parte la grafica e batte anche il neonato Skyrim in quanto non presenta la quantità allucinante di bug riscontrati in quest’ultimo pur mantenendo un mondo ricco di possibilità e una storia piuttosto interessante. Secondariamente Morrowind è forse il capitolo della saga con la community di modder più attiva.

Ma andiamo con ordine. Cos’è un mod? Beh la Bethesda Softworks ha una filosofia particolare per quanto riguarda i suoi giochi, tende a regalare assieme al videogame in questione, perlomeno sulla versione pc, un utility che permette di modificare il gioco in questione in quasi ogni sua parte, il che ha creato una vera e propria community sul web dedita a creare nuove quest, nuovi personaggi o restyling più o meno totali dei suoi giochi. Nel caso di Morrowind si possono trovare centinaia di questi mod sul web, mi permetto di indicarvene uno, che poi è il motivo per cui ho deciso di parlare di questo vecchio gioco ora. Si tratta di una collection di mod che migliorano la resa visiva del gioco messa insieme da un team italiano, i risultati sono sorprendenti.

 
Si è passati da questo.

 
A questo.

Posso dire che le immagini parlano da sole. Il mod in questione è un po’ macchinoso nella sua installazione ma lo trovate qui: http://morrowindoverhaul.rpgitalia.net/

Ci sarebbe molto altro da dire ma finirei per scrivere una decina di pagine di recensione ripiene di spoiler quindi l’unica cosa che posso dirvi è giocatevelo, con  l’esistenza di questo immane aggiornamento grafico non ci sono veramente più scuse per perdersi uno degli rpg che ha fatto la storia del suo genere.

Alla prossima. 


Paolo Gabbiani

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