giovedì 19 gennaio 2012

Verso Euro 2012: Danimarca

Scheda di presentazione della seconda squadra del gruppo B: la Danimarca.



Storia

Quando si parla di Campionati Europei di Calcio e di Danimarca non si può non pensare al trionfo nell’edizione del 1992, ai 20 eroi di Göteborg che realizzarono un’impresa tra le più incredibili e inaspettate della storia del calcio, paragonabile in questo senso solo all’altrettanto incredibile successo della Grecia nel 2004.
In realtà, nonostante la maggior parte degli appassionati tenda a ricordare unicamente quell’exploit, bisogna dire che la Danimarca ha sempre avuto un discreto feeling con gli europei, partecipando a sette edizioni su tredici della fase finale e raggiungendo altre due semifinali. La prima partecipazione dei danesi a una fase finale dell’Europeo risale al 1964. A quell’epoca la nazionale di calcio danese, pur avendo ottenuto prestigiosi successi ai Giochi Olimpici, non era ancora riuscita a qualificarsi a un mondiale. Nel ’64 si disputò la seconda edizione dell’Europeo, organizzata e vinta dalla Spagna. In quell’edizione, e fino al 1976, la fase finale prevedeva unicamente le semifinali e le finali. La Danimarca riuscì a classificarsi tra le prime quattro favorita da un sorteggio decisamente benevolo: nei tre turni precedenti infatti i danesi affrontarono Malta, Albania e Lussemburgo! Giunti alla resa dei conti, però, due sconfitte, contro l’Unione Sovietica in semifinale e poi contro l’Ungheria relegarono la Danimarca al quarto posto finale. Vent’anni dopo i danesi parteciparono al loro secondo europeo. Rispetto alla prima esperienza era sicuramente una Danimarca diversa che due anni dopo avrebbe finalmente fatto il suo debutto al Mondiale. A Euro ’84 i danesi seppero eguagliare il risultato di vent’anni prima, perdendo in semifinale e chiudendo al terzo posto ex/aequo con il Portogallo (per la prima volta non venne infatti disputata la finale per il 3°/4° posto). L’approdo in semifinale fu possibile grazie alle due vittorie nel girone eliminatorio contro Belgio e Yugoslavia, che seguirono l’iniziale sconfitta contro i padroni di casa e futuri campioni della Francia. Fu la Spagna a infrangere i sogni di gloria danesi, in una partita conclusasi ai calci di rigore. Dopo le ottime prestazioni offerte nelle prime due partecipazioni, la Danimarca non riuscì a ripetersi nell’edizione del 1988 in Germania Ovest. I nordici furono molto bravi a qualificarsi ai danni della Cecoslovacchia, ma terminarono la loro corsa già nella prima fase del torneo, complice un girone molto difficile con Germania Ovest, Italia e Spagna.
Arriviamo così alla trionfale edizione del 1992. Il trionfo danese in quell’edizione svedese degli Europei ha davvero il sapore della più bella delle favole, soprattutto perché la Danimarca a quell’Europeo non doveva neppure esserci. Il format a 8 squadre del torneo prevedeva necessariamente che diverse squadre molto forti rimanessero escluse dalla fase finale, e le speranze danesi erano state spezzate in fase di qualificazione dalla Yugoslavia per un solo punto di differenza. Se non che, a soli 10 giorni dall’inizio del torneo la Fifa decise di squalificare la Yugoslavia da tutte le competizioni internazionali a seguito dello scoppio della terribile guerra civile che avrebbe insanguinato per anni il territorio slavo. La Danimarca, seconda classificata nel girone di qualificazione, venne quindi invitata a prenderne il posto. Il ct Moller-Nielsen fu costretto a richiamare in fretta e furia i giocatori, molti dei quali erano già in vacanza, per partecipare all’Europeo. Se a ciò aggiungiamo che il giocatore più rappresentativo, Michael Laudrup allora in forza al Barcellona, aveva dato momentaneamente l’addio alla nazionale per divergenze con l’allenatore, è facile capire come mai nessuno considerasse la Danimarca come una delle possibili favorite del torneo. L’inizio sembrò rispettare le previsioni. I danesi pareggiarono all’esordio 0-0 contro l’Inghilterra e nel match successivo furono sconfitti per 1-0 dai padroni di casa svedesi. Nulla lasciava presagire un cambiamento di rotta per una squadra che non era ancora riuscita a segnare una rete. Invece, contro tutti i pronostici, la Danimarca sconfisse nell’ultima giornata della fase a gironi la Francia per 2-1 con le reti di Larsen e Elstrup e, grazie alla rocambolesca vittoria in rimonta della Svezia sugli inglesi, centrò un’insperata qualificazione alle semifinali. Fu allora che cominciò a realizzarsi il “miracolo danese”. In semifinale l’avversario era l’Olanda campione d’Europa in carica dei vari Van Basten, Rijkaard, Gullit, Bergkamp. La partita terminò con uno scoppiettante 2-2 e si trascinò ai calci di rigore. Qui il portierone danese Schmeichel parò il tiro decisivo di Van Basten portando i suoi ad una storica quanto inattesa finale. Nell’atto conclusivo del torneo, che si disputò a Göteborg, i danesi si trovarono di fronte i tedeschi che solo due anni prima si erano laureati campioni del mondo. Ancora una volta furono sovvertiti tutti i pronostici: i danesi giocarono una partita perfetta dal punto di vista difensivo e vinsero 2-0 con gol di Jensen e Vilfort, laureandosi campioni d’Europa per la prima volta nella loro storia. L’effetto di questo trionfo si spense presto: la Danimarca non si qualificò al mondiale del 1994 e all’Europeo successivo del ’96 in Inghilterra si fermò nella prima fase a gironi eliminata da Portogallo e Croazia. Le prestazioni danesi ai campionati europei andarono via via peggiorando: dopo la disastrosa esperienza del 2000 in Belgio e Olanda (tre sconfitte nella fase a gironi senza segnare neppure un gol) arrivò ancora un quarto di finale agli Europei di Portogallo nel 2004 (quelli del celebre “biscottone” con la Svezia ai danni dell’Italia) a cui fece seguito la mancata qualificazione nell’ultima edizione del 2008. Per la prima volta dopo sei partecipazioni consecutive, la Danimarca era assente da una fase finale dell’Europeo.

Nel corso della sua storia il calcio danese ha comunque offerto diversi giocatori di talento: ricordiamo tra gli altri Allan Simonsen (unico danese a vincere il Pallone d’Oro nel 1977), Preben Elkjær Larsen (uno dei protagonisti dello storico scudetto dell’Hellas Verona del 1985), l’attuale ct della nazionale Morten Olsen, Michael Laudrup riconosciuto da molti come uno dei giocatori più talentuosi di sempre, ha vestito le maglie di Juventus, Barcellona, Real Madrid, e in anni più recenti giocatori come Peter Schmeichel che detiene il record di presenze in nazionale (129), Martin Jorgensen e Jon Dahl Tomasson che detiene il record di marcature in nazionale con 52 gol.

Il cammino verso Euro 2012

La Danimarca ha conquistato il diritto a partecipare al suo ottavo europeo in Polonia e Ucraina al termine di un appassionante testa a testa con il Portogallo nel gruppo H di qualificazione. Un testa a testa che si è risolto solo all’ultima giornata con la vittoria nello scontro diretto di Copenhagen dell’11 ottobre scorso per 2-1, in quello che è stato un vero e proprio spareggio per il primato nel girone. E dire che l’inizio non era stato per nulla promettente. I danesi avevano cominciato con la soffertissima vittoria sull’Islanda strappata nei minuti di recupero a cui aveva fatto seguito la brutta sconfitta di Oporto per 3-1. Da lì in poi però i danesi hanno infilato cinque vittorie nelle restanti sei partite (l’unico pareggio l’1-1 in Norvegia), centrando meritatamente la promozione diretta alla fase finale. Una curiosità: anche nel girone di qualificazione ai mondiali del 2010 la Danimarca aveva duellato con i portoghesi con lo stesso esito finale (e in entrambe le circostanze peraltro il Portogallo si è poi qualificato battendo la Bosnia nei play-off).

Tra i giocatori più conosciuti e attesi a Euro 2012 ci sono sicuramente in difesa Daniel Agger del Liverpool e Simon Kjær attualmente in prestito alla Roma dal Wolfsburg; a centrocampo i veterani Martin Jorgensen e Christian Poulsen e il “ragazzino terribile” dell’Ajax Christian Eriksen, classe 1992; in attacco i due nomi più importanti sono sicuramente quelli di Niklas Bendtner dell’Arsenal attualmente in prestito al Sunderland, e Dennis Rommedahl, capocannonieri della squadra nel girone di qualificazione con 3 reti. Altri nomi da tenere a mente sono quelli di Michael Krohn-Dehli, Thomas Kahlenberg e del portiere Thomas Sorensen.

Sicuramente le quotazioni della squadra danese ai prossimi europei non sono molto alte, anzi visto il gruppo nel quale è stata sorteggiata – il gruppo B, il girone della “Morte” con i vicecampioni del mondo dell’Olanda, La Germania e il solito Portogallo – viene da dire che ai danesi servirebbe un’impresa degna degli eroi di Goteborg anche solo per passare il primo turno. La mia previsione è che purtroppo i nordici non hanno chances di qualificarsi ai quarti di finale e rischiano seriamente di chiudere all’ultimo posto nel girone.


Le partite della Danimarca agli Europei:


Euro ’64 SF Danimarca – URSS 0 – 3

F 3/4 Ungheria – Danimarca 3 – 1 dts


Euro ’84 I gir. Francia – Danimarca 1 – 0

II gir. Danimarca – Yugoslavia 5 – 0

III gir. Danimarca – Belgio 3 – 2

SF Spagna – Danimarca 1 – 1 dts (5 – 4 ai calci di rigore)


Euro ’88 I gir. Danimarca – Spagna 2 – 3

II gir. Germania Ovest – Danimarca 2 – 0

III gir. Italia – Danimarca 2 – 0


Euro ’92 I gir. Danimarca – Inghilterra 0 – 0

II gir. Svezia – Danimarca 1 – 0

III gir. Francia – Danimarca 1 – 2

SF Olanda – Danimarca 2 – 2 dts (4 – 5 ai calci di rigore)

F Danimarca – Germania 2 – 0


Euro ’96 I gir. Danimarca – Portogallo 1 – 1

II gir. Croazia – Danimarca 3 – 0

III gir. Turchia – Danimarca 0 – 3


Euro 2000 I gir. Francia – Danimarca 3 – 0

II gir. Danimarca – Olanda 0 – 3

III gir. Danimarca – Rep. Ceca 0 – 2


Euro 2004 I gir. Danimarca – Italia 0 – 0

II gir. Bulgaria – Danimarca 0 – 2

III gir. Danimarca – Svezia 2 – 2

QF Rep. Ceca – Danimarca 3 – 0

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