sabato 3 marzo 2012

Verso Euro 2012: Francia

STORIA

Nonostante oggi sia entrata a pieno diritto tra le “grandi” del calcio mondiale e venga quindi considerata tra le principali candidate alla vittoria ad ogni grande manifestazione internazionale a cui partecipa, la Francia ha raggiunto i fasti che le competono relativamente tardi, tra gli anni ottanta e la fine degli anni novanta. Le fortune della nazionale  transalpina in questi due decenni ruotano attorno alle prestazioni offerte dai talenti indiscussi che rispondono al nome di Michel Platini e Zinedine Zidane, veri uomini–squadra capaci di formare attorno a sé un collettivo di classe e successo. Ma andiamo con ordine.

La nazionale di calcio francese gioca il suo primo match nel 1904, un 3-3 contro gli odiati rivali del Belgio. Non c’è molto da dire sui risultati ottenuti dai galletti nell’anteguerra, se non che è francese il primo gol della storia dei mondiali, messo a segno da tal Lucien Laurent nella vittoria contro il Messico nell’edizione inaugurale del 1930. Fu negli anni 50 che il calcio francese cominciò a esprimere i primi talenti di livello internazionale, grazie alle imprese dello Stade de Reims due volte finalista di Coppa dei Campioni. Su tutti spicca il nome di Raymond Kopa, che dopo aver giocato la finale del 1956 con la maglia del Reims fu acquistato dai rivali del Real Madrid e partecipò alle tre successive vittorie del grande Real di quegli anni, venendo anche premiato con il Pallone d’Oro nel 1958. Dallo Stade de Reims veniva anche Just Fontaine, artefice insieme a Kopa del primo acuto della nazionale francese: il terzo posto ai mondiali di Svezia nel 1958. Fontaine passerà alla storia per aver messo a segno il maggior numero di gol in una singola edizione dei campionati del mondo: ben 13 in sole sei partite! Questo primo periodo di splendore del calcio francese si concluse con la partecipazione infruttuosa (4° posto finale) alla prima edizione dell’Europeo nel 1960.

Dopo di che iniziò un lungo periodo di declino per i “Bleus” che si concluse solo negli anni ’80 con l’arrivo sulla scena europea e mondiale di uno dei più grandi talenti della storia del calcio: Michel Platini. Supportati dalla classe dello juventino, unico giocatore (prima di Leo Messi) a vincere per tre volte consecutive il Pallone d’Oro, e guidati da allenatori di alto livello come Michel Hidalgo e Henri Michel, i francesi raggiunsero due semifinali consecutive ai mondiali del 1982 e 1986, inframmezzate dal trionfo casalingo agli europei del 1984. Quell’europeo fu l’apoteosi di Platini: con 9 reti in cinque partite, fu il capocannoniere del torneo, segnò in tutte le partite con due triplette consecutive contro Belgio e Yugoslavia, diventando già allora leggenda. C’è da dire che la classe di Platini era comunque affiancata da una generazione di talenti di tutto rispetto: ricordiamo solo Alain Giresse, Marius Trésor, Jean Tigana, Luis Fernandez, Dominique Rocheteau, Yannick Stopyra e Jean-Pierre Papin (Pallone d’Oro 1991).

Terminata l’era Platini, seguirono anni di declino in cui, nonostante i successi a livello di club con l’Olympique Marsiglia, unica squadra francese a vincere la Coppa dei Campioni nel 1993 (prima edizione della rinominata Champions League) e nonostante la presenza di giocatori di grande talento come Papin e la testa calda Eric Cantona (ancora oggi idolo assoluto della tifoseria del Manchester United; consiglio a tutti il film di Ken Loach Il mio amico Eric per chi non conoscesse il personaggio), la Francia collezionò solo clamorose figuracce, con la mancata qualificazione a due mondiali e un europeo tra il 1988 e il 1994. Ma fu proprio negli anni immediatamente successivi che cominciò a sorgere e consolidarsi, sotto la guida di Aimé Jacquet, quella generazione d’oro del calcio francese che portò i Bleus alla doppia vittoria mondiale–europea del 1998–2000. In precedenza, la nazionale francese aveva colto una semifinale insperata a Euro 96, pur priva di Cantona, grazie all’apporto di un giovane Zidane. Intorno a lui Jacquet modellò la squadra che trionfò, ancora una volta in casa come nell’84, nella coppa del mondo del 1998. In quella squadra oltre a Zidane militavano giocatori del calibro di Didier Deschamps, Patrick Vieira, Marcel Desailly, Yuri Djorkaeff, Laurent Blanc, Lilian Thuram e i giovanissimi Thierry Henry e David Trezeguet. A quel trionfo meritato (che fruttò a Zidane il pallone d’oro lo stesso anno) seguì quello europeo in Belgio e Olanda nella sciagurata finale contro l’Italia vinta 2-1 al golden goal.

Dopo quel successo, la Francia non ha più avuto molte soddisfazioni agli Europei ( eliminazione ai quarti contro la rivelazione Grecia nel 2004 e al primo turno nel 2008), mentre ha raggiunto ancora la finale mondiale nel 2006 sotto la guida di quel “simpaticone” di Domenech. Nel frattempo l’Olympique Lione ha preso il posto come potenza del calcio francese in patria e in Europa (sette titoli consecutivi di Ligue 1 nel 2002-2008 e semifinale di Champions League nel 2010) che fu del Marsiglia campione d’Europa e del Paris Saint Germain vincitore della coppa delle coppe negli anni ’90, mentre il calcio francese fatica a trovare nuovi talenti capaci di dare vita a una nazionale competitiva.

IL CAMMINO VERSO EURO 2012

La Francia ha strappato il biglietto per gli europei di Polonia e Ucraina solo in extremis, per colpa di qualche passo falso di troppo (un punto conquistato nelle due partite contro la Bielorussia), ma soprattutto per merito di una generosissima Bosnia–Erzegovina che ha dato filo da torcere ai francesi fino all’ultima giornata, presentandosi allo scontro diretto decisivo disputato allo Stade de France con un solo punto di ritardo in classifica. E per più di mezz’ora i bosniaci hanno avuto la qualificazione in mano grazie alla prodezza del loro fuoriclasse Dzeko. Poi a tredici minuti dalla fine la Francia ha usufruito di un calcio di rigore dubbio, che Nasri ha trasformato facendo esplodere i 78.000 dello Stade de France e spedendo i “Bleus” al loro ottavo Europeo. Onore alla Bosnia, che meritava decisamente maggior fortuna, ma nel complesso una qualificazione comunque meritata per i galletti.

Più difficile è dire cosa potranno fare i ragazzi di Blanc in Polonia e Ucraina. Il calcio francese soffre ormai già da anni (diciamo dal secondo posto ai mondiali del 2006, che è coinciso con il ritiro dal calcio di Zidane) dell’assenza di una vera e propria stella in attacco, un campione capace di essere decisivo, come si evince dal fatto che i migliori marcatori nel girone di qualificazione Benzema, Gourcuff e Malouda hanno messo a segno solo tre reti. Sicuramente le stelle della nazionale di Blanc sono mezze punte come Franck Ribery in forza al Bayern Monaco e Samir Nasri del Manchester City. I francesi possono fare affidamento in difesa su elementi di grande esperienza come Patrice Evra, Philippe Mexes e Eric Abidal e su un portiere ben collaudato come Hugo Lloris. Anche  a centrocampo i nomi non mancano con i vari Malouda, Valbuena, Diarra. I dubbi maggiori riguardano appunto l’attacco che per il momento si affida a giocatori certo talentuosi ma troppo discontinui come Karim Benzema, Yoann Gourcuff, Jeremy Menez. Inoltre Blanc ha manifestato in questi due anni la volontà di dare spazio a molti giovani, il che è sicuramente un bene, ma senza dare mai continuità ai giocatori che ha fatto esordire in nazionale. Per di più la maggior parte di questi giocatori milita in Ligue 1, campionato sicuramente meno competitivo rispetto a Liga, Premier League, Bundesliga e Serie A, e peccano quindi di esperienza soprattutto a livello internazionale. Non è da escludere comunque che dal “vivaio Blanc” possa uscire qualche protagonista inaspettato. In questo senso i nomi da tenere maggiormente d’occhio sembrano essere quelli di Olivier Giroud del Montpellier e Kevin Gameiro del Paris-Saint-Germain. Io personalmente darei spazio a un ottimo talento, ancor più giovane, messosi in luce quest’anno in Champions League con la maglia del Lione, quell’Alexandre Lacazette già campione d’Europa con la nazionale U-19 ma ancora a secco di presenze con la nazionale maggiore.

Non è facile fare un pronostico per i prossimi europei. Certamente i galletti hanno buone chances di passare il primo turno, tenuto conto del girone nel quale sono inseriti con Ucraina, Inghilterra e Svezia. Difficile però pensare che possano essere realmente tra i protagonisti del torneo.

 
Partite della Francia agli Europei:

Euro ’60: SF Francia – Yugoslavia 4-5
F 3/4 Cecoslovacchia – Francia 2-0

Euro ’84: I gir. Francia – Danimarca 1-0
II gir. Francia – Belgio 5-0
III gir. Francia – Yugoslavia 3-2
SF Francia – Portogallo 3-2 d.t.s
F Francia – Spagna 2-0

Euro ’92: I gir. Svezia – Francia 1-1
II gir. Francia – Inghilterra 0-0
III gir. Francia – Danimarca 1-2

Euro ’96: I gir. Romania – Francia 0-1
II gir. Francia – Spagna 1-1
III gir. Francia – Bulgaria 3-1
QF Francia – Olanda 0-0 d.t.s (5-4 ai rigori)
SF Francia – Rep. Ceca 0-0 d.t.s (5-6 ai rigori)

Euro 2000: I gir. Francia – Danimarca 3-0
II gir. Rep. Ceca – Francia 1-2
III gir. Francia – Olanda 2-3
QF Spagna – Francia 1-2
SF Portogallo – Francia 1-2 d.t.s
F Francia – Italia 2-1 d.t.s

Euro ‘04: I gir. Francia – Inghilterra 2-1
II gir. Croazia – Francia 2-2
III gir. Svizzera – Francia 1-3
QF Francia – Grecia 0-1

Euro ’08: I gir. Romania – Francia 0-0
II gir. Olanda – Francia 4-1
III gir. Francia – Italia 0-2


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