giovedì 17 novembre 2011

Quello che NON ti vogliono far sapere

Qui di seguito presenterò un "elenco" di cose che forse in pochi sanno: quando mi sono informata settimane fa sono rimasta allibita dal risultato della mia ricerca, tanto che ho voluto condividere queste mie conoscenze acquisite con voi.
Tutti sicuramente saranno a conoscenza della lotta che gli animalisti fanno per la salvaguardia degli animali, per evitare il loro sfruttamento nei test cosmetici, o per evitare(peggio ancora) la produzione di pellicce. Non tutti però sono a conoscenza che se Tu, cittadino, vuoi favorire questa lotta non acquistando prodotti testati su animali o pellicce vere, la cosa diventa abbastanza difficile se non impossibile nel nostro Paese.
Partiamo dai cosmetici (trucchi, creme, shampoo, etc…) cose che tutti noi, non solo le donne, usiamo. Ci insegnano che i prodotti dove è scritto “Prodotto finito non testato su animali”, non lo sono effettivamente, ma...ecco qui servito l’inganno! Questa scritta non significa che il prodotto non è stato completamente testato sugli animali, ma solo quello FINITO non è stato testato: ciò significa che i suoi componenti singolarmente presi possono essere stati testati sugli animali.
L’inganno non viene dato solo dalle scritte messe sui prodotti, ma anche dai marchi stessi! Infatti molti grandi marchi che indicano che il prodotto è fatto con componenti naturali e non di origine animale, fanno illudere che il prodotto non sia testato sugli animali, invece se provate a cercare marche di prodotti non testati su animali, vi posso assicurare che verranno fuori pochissimi nomi, e saranno nomi di prodotti non conosciuti, difficilissimi da trovare!
Il problema non è solo sui prodotti di igiene e cosmetica, ma anche sugli alimenti: molti grandi marchi di alimenti testano i loro prodotti sugli animali: volete un nome? Giusto uno dei più famosi, la Nestlè! Non voglio incriminare nessuno in questa sede, però voglio far capire a chi volesse aiutare il non maltrattamento degli animali, che questa è una battaglia persa in partenza. Anche perché, supponendo che una persona riuscisse ad acquistare tutti i prodotti alimentari e cosmetici che non testano sugli animali, rimane un settore, dove il testare prodotti sugli animali è addirittura imposto da una legge dello Stato Italiano! Il settore di cui sto parlando è quello dei medicinali. Per chi di voi non ne fosse già a conoscenza, i medicinali prima di essere immessi nel mercato e, resi commerciabili, devono obbligatoriamente essere testati sugli animali! Fanno eccezione i prodotti omeopatici, che però vengono utilizzati in modo molto limitato, perché hanno un'efficacia relativa.
Perciò, come potete constatare, portare avanti una battaglia contro il maltrattamento(perché solo così si può chiamare)degli animali, è una battaglia persa in partenza. Cosa servirebbe per poter cambiare questa situazione? Innanzitutto l’abrogazione della legge che impone il testare i medicinali sugli animali; in secondo luogo leggi più rigide sull'etichettatura.
Un discorso diverso e con esito positivo si può fare sulle pellicce: con il passare degli anni, sul mercato è più facile trovare pellicce ecologiche e non vere. Dico “è più facile” non “si trovano solo quelle”. Purtroppo ci sono ancora grandi marchi che si ostinano a produrre capi solo con pellicce vere, faccio solo un nome Pinko, ma potrei elencarne molti altri. In questo caso però bisogna incriminare anche le persone che si ostinano ad acquistare le pellicce, perché se tutte (parlo al femminile) imparassimo ad acquistare pellicce ecologiche(e con pellicce intendo anche il bordo dei cappucci dei giubbini), anche i grandi marchi si adeguerebbero alle nostre scelte.
Oltre alle leggi, la responsabilità è anche nostra. Partecipiamo attivamente alla tutela degli animali!

Serena Testa

7 commenti:

  1. mah....mettere sullo stesso piano l'utilizzo degli animali per le pellicce(o per la cosmetica) e l'utilizzo degli animali come cavie per i medicinali mi sembra molto molto immaturo!....2 piani, a mio parere neanche lontanamente accostabili!
    Carlo

    RispondiElimina
  2. In ogni caso l'animale subisce un maltrattamento,a prescindere da quale sarà il fine. Qual'è la differenza? Nessun maltrattamento è giustificabile.

    RispondiElimina
  3. caro il/la mio/a anonimo/a è proprio il fine a giustificare i mezzi!!!....prova ad andare da un malato a dirgli che non si può procedere a sviluppare il farmaco che probabilmente gli salverà la vita, perchè i poveri e teneri topini non possono esser "maltrattati"

    RispondiElimina
  4. Ci sono sicuramente altri modi per testare i medicinali,che di sicuro non coinvolgano il maltrattamento di animali;mandiamo satelliti nello spazio e secondo te non esiste un'alternativa agli animali per testare i medicinali?La verità è che non vogliono,che gli conviene di più usare gli animali(che magari fossero solo "topini").Gli animali non sono cose!

    RispondiElimina
  5. Non sono assolutamente contro il progredire della medicina o i medicinali,ma sono contro l'utilizzo degli animali per testarli.Sicuramente esistono altri metodi. (Non vorrei che si fraintenda il mio pensiero).

    RispondiElimina
  6. Ti Ri-rispondo copiandoti un breve testo preso da wikipedia in cui spiega un pò di cose a riguardo:
    I sostenitori della necessità della ricerca su modelli animali affermano che:
    1. Se i farmaci superano tutti i test condotti in provetta e al computer, devono poi essere testati su animali da laboratorio. Questi test danno importanti informazioni su come un farmaco reagisce in un essere vivente, e spesso mostrano effetti collaterali che non erano stati previsti precedentemente.
    2. Osservando gli effetti dei vari stimoli su animali non umani, è possibile formarsi delle aspettative legittime circa i probabili effetti di questi stimoli sugli esseri umani.
    3. Attraverso la sperimentazione animale possiamo capire i meccanismi causali della condizione sotto esame.
    Secondo questa posizione, gli animali sono dei modelli causali analoghi (CAM - causal analog models), e la funzione primaria dei test sugli animali è quella di scoprire i meccanismi causali che producono e dirigono il corso della patologia negli animali; questi risultati vengono poi estesi per analogia agli esseri umani.
    La comprensione dei meccanismi causali rilevanti negli umani serve poi agli scienziati per prevenire o trattare le malattie (AMA 1988).
    La generalizzabilità da modello a soggetto modellato viene basata sulla vicinanza filogenetica tra i soggetti, presupponendo che questa vicinanza evolutiva implichi una vicinanza anche nei meccanismi (fisiologici, patologici, molecolari, ecc.) studiati.
    Altre ipotesi sulla validità della sperimentazione animale sono quella strumentalista ("sappiamo che gli animali sono causalmente simili agli uomini grazie alla nostra esperienza") e quella basata sulla storia della medicina, che testimonierebbe in molti casi l'utilità della sperimentazione animale.
    Per quanto riguarda i risultati della sperimentazione animale, secondo gli studiosi ad essa favorevoli la ricerca basata su test animali ha avuto un ruolo fondamentale in larga parte delle scoperte mediche dell'ultimo secolo, come ad esempio i vaccini e agli antibiotici per la prevenzione e il trattamento delle infezioni e gli anestetici usati in tutte le forme di chirurgia.

    RispondiElimina
  7. Non posso fare alcuna obiezione su quello che hai scritto,però il mio discorso è differente,io chiedo solo di trovare un'alternativa agli animali.Capisco che gli animali hanno somiglianze con gli uomini e gli esperimenti su di essi producono effetti che sono fondamentali,però volendo la scienza potrebbe ideare qualcosa che li sostituisca;perhè la possibilità c'è,si può fare!

    RispondiElimina