sabato 4 febbraio 2012

CHE COS’E’ IL CENSIMENTO? VE LO SPIEGA UN RILEVATORE ISTAT- Parte II


4) SI POSSONO CENSIRE ANCHE GLI ANIMI? LA GENTE CIRCA IL CENSIMENTO. Non è una novità che quando si svolge un servizio di apertura totale al pubblico esso non possa riservare delle imprevedibili sorprese, e non per forza positive, ma neppure del tutto negative. In primis, una regola senza la quale non si va da nessuna parte: un’infinita gentilezza coniugata ad una pazienza da dispensare in dosi gargantuesche… e se non bastasse? Calma, tranquillità, disponibilità e – specialmente – sorridere sempre, anche nei momenti no. Può succedere di tutto, e di tutto ciò che può succedere l’importante è “farne personalmente tesoro”: puoi trovare la gentilezza nella sua espressione più sconfinata come l’ostilità più gretta; se non l’ignoranza più asinina (per non definirla sesquipedale) ma ingenua e bonaria barcamenarsi con lo snobismo più ostentato a cui si potrebbe mai assistere in una vita, e persino; malfidati cronici che – anche dopo aver ricevuto la conferma tramite una telefonata col municipio che ciò che stai a fare è legale e che il c. è un obbligo di ogni cittadino – rimangono a galleggiare nel loro brodo di dubbiosa ipocrisia decidendo di non aiutarti a collaborare finché non si decidono palesandolo con un’impercettibile smorfia sul volto (come a significare: «Uffa!»): prima ti domandano [anche maleducatamente ma spesso e volentieri] presuntuosamente «A che c***o serve sta roba?» per poi troncare il tutto con un secco e spensierato «Tutto qui?»… sei fortunato se non ti capita di peggio, e tieni conto che – se ti chiedono scusa – puoi ritenerti sì davvero fortunato, il che sarebbe già troppo! Ma sì, basta con lo sputare sentenze, sono sempre persone che nei loro più sinceri dubbi o nella loro più falsa ostentazione hanno paura (o te lo fanno credere) di fidarsi di uno sconosciuto che comunque vanta di quel minimo di credenziali utili al fine di svolgere serenamente il suo lavoro… È vero, «Il mondo fa schifo» – ti diranno sempre costoro – e possono capitare a tutti le giornate no in cui si perdono le staffe sembrando irriconoscibili persino ai propri occhi: l’importate è progredire interiormente e lasciarsi il passato alle spalle! Questa mia esperienza l’ho personalmente interpretata come un momento di maturazione nel quale – una volta tirate le somme – i miei ricordi più dolci e vivi saranno sempre quelli legati alle persone positive che hanno incrociato il mio cammino in questo incredibile (in tutti i sensi) periodo! Persone positive di cui finora ho solo accennato.




5) CONLUSIONE: IL MIO CONPENSO MORALE. Oltre a ricavarne un compenso economico,
questa breve seppur intensa mansione mi ha fruttato moltissimi insegnamenti che occuperanno per sempre il primo posto entro il mio bagaglio personale di esperienze di vita. Ho imparato, rafforzato e messo in pratica quel valore che già la mia famiglia mi aveva in tenera età insegnato e che credevo ignaro fino ad allora aver compreso totalmente – l’etica del lavoro – anche se
l’insegnamento più grande me l’hanno fornito – più di altri in particolare – proprio coloro che in
questi tempi vengono spesso e volentieri trascurati (se non sbeffeggiati): gli anziani. Parlarci
assieme dei problemi di tutti giorni e delle speranze che nutrono nei giovani di buona volontà ha un che di eccezionale poiché mi sentivo più arricchito dentro! Sono la nostra miniera d’oro
d’esperienza! Noi veniamo appunto arricchiti da costoro che – a loro volta – rivivono in noi i
momenti della loro giovinezza, certamente meno agiata della nostra, ma non certamente scevra di speranze per una vita più dignitosa ed anche per un’Italia più unita, la stessa in cui hanno preso parte a molti censimenti mentre assistevano impotenti a cambiamenti il più delle volte alienanti e barbari sempre e solo nei loro confronti. Nel 1861 è stata fatta l’Italia che oggi abbiamo il compito di rafforzarla interiormente per un futuro che a buon diritto esigiamo “roseo” circa le prospettive di lavoro per noi giovani e “sicuro” per i nostri anziani che per tutta la vita hanno solamente potuto buttar giù bocconi amari mentre assistevano inermi alla brutalità dell’uomo quando si scaglia contro suo fratello. Ho rafforzato il rispetto per coloro che – alla mia età – pativano sotto la miseria e la guerra! Mai più tutto questo! Viva un’Italia in pace con se stessa! La nuova Italia nasce da qui!




Andrea Danile, rilevatore ISTAT 0150070005 presso il Comune di Arconate (Mi)

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