mercoledì 22 febbraio 2012

I NOSTRI NEUROTRASMETTITORI

Mi scuso per il lungo periodo di assenza

E’ interessante notare come delle piccole molecole presenti all’interno del nostro corpo possano governare il nostro stato d’animo: felicità, gioia, piacere, dolore, pianto, fame, sete, depressione.. tutto dipende dalla concentrazione di alcuni neurotrasmettitori secreti da alcune cellule del nostro cervello.

La Serotonina, per esempio, è un neurotrasmettitore che controlla diverse parti del corpo:

a livello gastrointestinale provoca l’eccitazione della muscolatura liscia, stimolando la secrezione di fluidi necessari per poter digerire le sostanze che mangiamo; provoca inoltre la sensazione di nausea a vomito a livello dei nervi sensoriali dello stomaco.

A livello ematico, quindi dei vasi sanguigni, provoca una vasocostrizione soprattutto dei grandi vasi intracranici, responsabili del mal di testa e regola l’aggregazione piastrinica.

La serotonina agisce anche sulle terminazioni nervose dove provoca dolore.

Ma è a livello del sistema nervoso centrale che si osservano le sue incredibili proprietà: è implicata nella regolazione della temperatura corporea, della sessualità, dell’appetito, se siamo felici o tristi, se abbiamo sonno o no… avviene tutto grazie alle diverse concentrazioni di questa sostanza.


Sono stati sviluppati molti farmaci che regolano la secrezione o l’assorbimento di serotonina nelle sinapsi del sistema nervoso centrale:

farmaci antipsicotici, quali antidepressivi e ansiolitici, agiscono specificatamente sui neuroni serotoninergici.

Anche alcune sostanze stupefacenti alterano la sintesi o la degradazione di questa molecola, favorendo l’accumulo nel cervello e aumentando cosi l’effetto di benessere ed entusiasmo.


Neurotrasmettitori come la dopamina sono implicati nella coordinazione dei movimenti corporei, stati di motivazione, di ricompensa e di rinforzo.

Cocaina e altre droghe danno assuefazione perché stimolano il rilascio di dopamina in specifiche aree encefaliche.


Abbiamo anche molecole simili al principio attivo della cannabis dette endocannabinoidi delle quali il piu importante è l’anandamide che, se non ricordo male, significa “estremo piacere”.

Negli ultimi tempi si sta studiando molto questa molecola perché potrebbe essere la cura di molte malattie terminali quali sclerosi laterale amiotrofica, cancro e altre malattie.

Gli endocannabinoidi hanno recettori a livello del sistema nervoso periferico e sulle cellule del sistema immunitario, provocano una ridotta percezione del dolore, un senso di benessere, stato di motivazione, stimolano l’appetito e inibiscono il sistema immunitario.

Per questi motivi è stata avanzata l’ipotesi di un possibile utilizzo della cannabis come farmaco per il trattamento di alcune malattie neurodegenerative: riduce l’attivazione del sistema immunitario evitando il progredire delle patologie autoimmuni, potrebbe alleviare gli atroci dolori che pazienti malati di cancro provano soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia.

E ora vi lascio uno spunto di riflessione: in alcuni paesi europei questi ultimi farmaci sono già presenti in commercio; in Italia sono illegali. Perché non commercializzare un farmaco che potrebbe salvare la vita? Tutti i farmaci che prendiamo hanno effetti collaterali e anche gravi, eppure sono comunque in commercio!



Rossana


Nessun commento:

Posta un commento