lunedì 23 gennaio 2012

Verso Euro 2012: Portogallo

Storia

Non è facile praticare il calcio in un paese in cui la maggior parte dei giovani giocano a hockey su pista (15 titoli mondiali e 20 titoli europei maschili, 3 titoli europei femminili) e la cui ingombrante vicina Spagna ospita due dei club più ricchi e potenti al mondo.
Non è un caso che il football giunse ai confini occidentali dell’Europa relativamente tardi, con la prima partita ufficiale della Nazionale disputata (e persa) nel 1921, ovviamente contro i cugini spagnoli.
Poco incoraggiante fu poi l’esordio in una competizione ufficiale, alle Olimpiadi di Amsterdam 1928, con eliminazione ai quarti di finale contro l’Egitto, che faceva già presagire le scarse fortune dei successivi quarant’anni.
La prima esperienza mondiale arrivò nel 1966, quando la nazionale guidata dal fuoriclasse del Benfica Eusebio raggiunse il terzo posto, davanti alla sorpresa Corea del Nord. Prima delle nazioni europee ad estendere i propri confini con la creazione di colonie, e ultima ad abbandonarle, il Portogallo poté ottenere il salto di qualità della sua nazionale proprio grazie a giocatori naturalizzati: mozambicani erano, infatti Eusebio e Mario Coluna, due colonne della Nazionale del 1966 e del Benfica (con i due assieme, la formazione lusitana giocò quattro finali di Coppa dei Campioni, vincendone una, mentre una precedente fu vinta nel 1961 con solo Coluna tra i titolari).
Ma senza il suo giocatore più rappresentativo, il Portogallo rientrò nuovamente in un periodo di declino, complice anche la crisi qualitativa del Benfica, fino agli Europei 1984 e ai Mondiali 1986, con l’ossatura del Porto che, nel 1987, avrebbe vinto a sorpresa la Coppa dei Campioni.
Gli Anni Ottanta segnarono l’inizio dell’ascesa per il paese iberico, con i successi delle formazioni giovanili sul finire del decennio e l’inizio degli Anni Novanta, che misero in mostra i talenti di Manuel Rui Costa, Luis Figo (Pallone d’Oro 2000) e Fernando Couto, che riportarono il Portogallo ad una competizione internazionale agli Europei 1996.
Benché questi incoraggianti risultati a livello giovanile avessero fatto presagire la definitiva consacrazione, i campioni portoghesi continuarono a rendere meno del previsto in nazionale, in una squadra fatta di forti individualità, ma scarsa coesione, e con evidenti carenze a livello realizzativo. Esempio lampante la punta Pedro Pauleta, pluripremiato bomber nella Ligue1 con le maglie di Bordeaux e Paris Saint-Germain, ma assolutamente inconcludente in nazionale.
Ad ogni modo, il Portogallo va consecutivamente ai Mondiali dal 2002, e agli Europei dal 1996, compresa la deludente prestazione casalinga del 2004, quando la due clamorose sconfitte con la Grecia costarono il titolo continentale agli uomini di Scolari.
Nel frattempo, il Porto ha sostituito il Benfica come più quotata squadra portoghese nelle coppe internazionali, con due trionfi nella Coppa Uefa/Europa League e una nella Champions League, con il lancio di un’intera generazione targata José Mourinho, da Deco a Paulo Ferreira, da Maniche a Ricardo Carvalho.

Il cammino verso Euro 2012

La formazione portoghese risente di quanto detto sopra, troppi giocatori di livello nei medesimi ruoli, come a centrocampo, dove Miguel Veloso (Genoa), Raul Meireles (Chelsea), Pedro Mendes (Sporting Lisbona), Tiago (Atletico Madrid) e Joao Moutinho (Porto) affollano la lista del ct Paulo Bento.
Ma sono i più giovani quelli sui quali i tifosi sono disposti a puntare, primo su tutti Fabio Coentrao del Real Madrid, laterale sinistro messosi in mostra agli ultimi Mondiali. Se la Spagna è carne e muscoli costruiti sulle ossa del Barcellona, il Portogallo è costruito sul Real Madrid, con il mastino difensivo Pepe e la stella Cristiano Ronaldo, Pallone d’Oro 2008, bomber e fuoriclasse leggermente eclissatosi dopo l’ascesa di Leo Messi. Ma non va dimenticato l’apporto dell’ala sinistra Nani (Manchester United), assente per infortunio agli scorsi Mondiali.
Cammino non esaltante nelle qualificazioni, nelle quali il Portogallo ha esordito con un rocambolesco pareggio interno per 4 a 4 contro la modesta Cipro, una squadra senza alcun giocatore militante in campionati stranieri e con un unico giocatore di livello internazionale, quel Michalis Konstantinou che si è visto all’opera nell’attacco del Panathinaikos dal 2001 al 2005.
Cominciato male e proseguito peggio con la sconfitta per 1-0 in Norvegia, gol dell’ex-Bari Erik Huseklepp.
La risalita è passata da cinque vittorie consecutive contro Danimarca, Islanda (battuta sia all’andata che al ritorno), Norvegia e Cipro, ottenute con risultati larghi e ottime prestazioni, che hanno visto Ronaldo e Nani trascinatori a suon di gol.
Ultima sfida del girone, in casa della pari merito Danimarca, che, però, ha riservato l’inattesa sorpresa della sconfitta per 2-1, che qualificò gli scandinavi come primi del gruppo H e mandò il Portogallo agli spareggi.
I soli 16 punti raccolti nelle qualificazioni hanno impedito alla squadra allenata da Paulo Bento di accedere direttamente alla fase finale del torneo come migliore seconda (premio che è andato alla Svezia, con 18 punti), e l’hanno costretta ad una sfida all’ultimo sangue contro la Bosnia del centravanti Edin Dzeko, che ha chiuso la prestazione interna a reti inviolate, per poi subire un pesante 6-2 in terra lusitana.

Partite del Portogallo agli Europei

Euro ’84: I gir. Germania Ovest – Portogallo 0-0
II gir. Spagna – Portogallo 1-1
III gir. Portogallo – Romania 1-0
SF. Francia – Portogallo 3-2

Euro ’96: I gir. Danimarca – Portogallo 1-1
II gir. Portogallo – Turchia 1-0
III gir. Croazia – Portogallo 0-3
QF. Repubblica Ceca – Portogallo 1-0

Euro 2000: I gir. Portogallo – Inghilterra 3-2
II gir. Romania – Portogallo 0-1
III gir. Portogallo – Germania 3-0
QF. Turchia – Portogallo 0-2
SF. Francia – Portogallo 2-1

Euro ’04: I gir. Portogallo – Grecia 0-1
II gir. Russia – Portogallo 0-2
III gir. Spagna – Portogallo 0-1
QF. Portogallo – Inghilterra 2-2 d.t.s. 6-5 d.c.r.
SF. Portogallo – Olanda 2-1
F. Portogallo – Grecia 0-1

Euro ’08: I gir. Portogallo – Turchia 2-0
II gir. Repubblica Ceca – Portogallo 1-3
III gir. Svizzera – Portogallo 2-0
QF. Portogallo – Germania 2-3

2 commenti:

  1. Cristiano Ronaldo ha vinto il Pallone d'Oro nel 2008, non nel 2004!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'articolo è stato corretto, grazie della segnalazione!

      Elimina